Tanto “rosa” alle Invasioni Barbariche

Creato il 04 aprile 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Se nella commissione dei saggi istituita da Giorgio Napolitano, manca la rappresentanza femminile, alle Invasioni Barbariche , in onda su La7, abbondano. Donne di spessore e particolarmente ricche di spunti. Tante donne che occupano e dominano lo spazio televisivo, dalla condutrice Daria Bignardi alle ospiti: Serena Dandini, che assente dalla tv ha scritto un libro molto interessante contro la violenza sulle donne dal titolo“Ferite a morte”. Michela Marzano, filosofa e attualmente donna in politica. La conduttrice della Domenica Sportiva Paola Ferrari e Suor Anna Nobili, una religiosa con un passato da lap dancer.

Donne attente a ciò che sta succedendo in Italia, ognuna con il suo stile e con le sue riflessioni e/o esperienze di vita o professionali, ma tutte, realisticamente,  ci offrono una visione drammatica della situazione in  cui ci troviamo. Ad aprire l’analisi, come di consueto, Geppi Cucciari: “Sorpresa delle sorprese, cosa abbiamo trovato nell’uovo di Pasqua? – Questi! – non sono i nuovi tronisti di Uomini e donne anziani, anche se sembrano, ma sono i nuovi consulenti scelti da Napolitano, che hanno dieci giorni per trovare delle vie d’uscita allo stallo politico. – Praticamente un reality, 10saggi per 10giorni – Alla fine non si vince niente ma si viene eliminati, loro di sicuro e noi, se non stiamo attenti, pure”!

Mancano le donne nella commissione dei saggi, ma la spiegazione non è la fretta come ha affermato il Capo dello Stato, ma,  dice Geppi: ” Le donne sono così sagge che hanno detto, noi non ci veniamo, ma si può pensare di fare in fretta e furia, in dieci giorni, quello che non si è riusciti a fare in un anno e mezzo di governo tecnico , un mese di consultazioni politiche e tanti pomeriggi passati a piangere? Sappiate che le donne non ameranno mai fare in fretta almeno tre cose: le riforme istituzionali, prepararsi per uscire e…proprio quello! Con calma, le cose vere si fanno con calma”!

Serena Dandini, in veste di autrice, molto attiva sul fronte della lotta alla violenza sulle donne ed ora presente in tutte le librerie con Ferite a morte, testo teatrale a cui hanno collaborato, tra le altre, Lilli GruberAngela Finocchiaro, Ambra Angiolini ed Elisa,  sta studiando da cardinale perché “hai notato Daria, che è più facile per una donna diventare cardinale che salire al Quirinale, cardinali possiamo, sagge no”.

In collegamento da Roma l’onorevole Michela Marzano, una matricola nel Parlamento con già un bagaglio pesante di delusione: “Più il tempo passa e meno sappiamo e più aumenta il malcontento, io non sono contenta, perché non sto assolutamente capendo dove andiamo. Si temporeggia, mentre nel frattenpo la situazione in Italia sta diventando catastrofica, per cui non posso dire di essere soddisfatta, anzi, io avevo accettato questa candidatura perchè pensavo che tante cose si sarebbero potute fare, pensavo che effettivamente fosse iniziato un cambiamento. Pensavo di potere portare le mie competenze al servizio dell’Italia e mi sto invece rendendo conto, che almeno per il momento,  non si sta facendo assolutamente nulla. Si parla un linguaggio che nessuno capisce. Si rivendica una forma di coerenza, ma a forza di essere coerenti di diventa disumani. E nel frattempo le persone stanno male.I contenuti sono completamente assenti per cui la situazione non è soddisfacente”.

Eppure in Parlamento, candidata per il Pd, la Marzano era stata chiamata da Enrico Letta e Pierluigi Bersani, ma da allora la comunicazione è finita, con lei e con tanti altri. “Siamo in tanti a non sapere quello che possiamo fare, la situazione è difficile, complessa, ma quello che mi disturba è che non  si riesce a capire chi decide e sulla base di cosa? Anche questa decisione, della commissione, presa dal Presidente della Repubblica, persona che stimo molto, non riesco a capire cosa esattamente vuol dire a parte prendere tempo. Chi sono questi saggi? Coma mai non  ci sono donne? Qual’è il loro scopo? Come mai ci sono soltanto economisti e giuristi?  La mia sensazione è che si sta perdendo completamente di vista il fatto che in politica ci sono dei contenuti, quando si parla di economisti e giuristi si discute sui mezzi, ma i mezzi per realizzare cosa? Quali sono le finalità? Verso dove si sta andando? Qual’è la visone dell’Italia che si vuole difendere? Qual’è la visione dell’essere umano che si vuole incarnare? Se io avevo pensato di candidarmi non era per fare filosofia, sono una filosofa è vero, ma la saggezza è prima di tutto una filosofia che osserva quello che sta accadendo e in  questo momento in Parlamento è come trovarsi di fronte ad un vaso, un acquario, dove ci sono dei pesci rossi che si guardano, si aggirano e hanno completamente dimenticato il fatto che questo vaso è all’interno di una stanza e questa stanza è all’interno di un paese e che oltre ai pesci rossi ci sono anche delle persone che attendono che si vada avanti. Quando si parla di politica non si parla solo di economia, anche se il problema economico è fortissimo. In Italia ci sono categorie di persone dimenticate, le donne che vengono utilizzate solo quando fa comodo mettendole sullo sfondo, gli extracomunitari, il numero di femminicidi, le carceri, gli omosessuali. Pensavo che fosse importante che la politica incarnasse un ideale. Un ideale che va cercato e promosso. Usciamo da venti anni in cui abbiamo perso qualunque ideale e non abbiamo più valori condivisi, ora, se anche la politica non crea valori condivisi non serve a nulla”.

È angosciante ascoltare queste parole,  ma qualcuno riesce a contraddirle? Fa rabbia constatare quante personalità importanti,  prestate alla politica, siano sprecate e che l’immobilismo regni sovrano su tutto e tutti.


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