Faceva caldo avant'ieri notte, la tanto agognata estate torrida, che non lascia respiro e ti fa sudare anche quando si è fermi,
quella che ti da pace solo quando sei immerso nelle chiare acque di qualche paradiso terrestre - venti minuti di macchina da casa mia - e non lo puoi fare perché sei imprigionato in mezzo al traffico cittadino con l'unica direzione l'ufficio, è arrivata qua in Sardegna. E io tutto questo lo odio. Sono più un tipo da tenero e accogliente tepore di un maglione. Il caldo estivo lo detesto con tutto il cuore.Ma il punto era la notte scorsa. Già perché faceva veramente caldo e io mi trovavo davanti ad una scelta: dormire con la finestra spalancata, e quindi subire per un po' il rumore del traffico, oppure morire di caldo. Ovviamente ho optato per la prima scelta. E così Morfeo mi accolse tra le sue braccia con in sottofondo una brezza delicata e piacevole che accarezzava le mie nude membra. ... che bella questa casa. Grande, spaziosa, forse un po' troppo per due sole persone, ma abbiamo trovato l'affarone, pure in una bellissima zona, godiamocela. Il mare è bello, cristallino, la sabbia è esattamente come me la ricordavo da bambino, fine e bianca, si infila ovunque. Prendere il sole è piacevole, ogni tanto un tuffo dona il giusto refrigerio e stare abbracciati in acqua con la mia dolce metà è forse la cosa più bella che mi possa capitare. [suono] ... l'aria improvvisamente diventa grigia. Il mare si agita, fulmini in lontananza. Meglio uscire dall'acqua. La gente si guarda impaurita, non è normale questo tempo in estate, soprattutto non è normale che i gabbiani volino verso l'interno spaventati e gracchianti. Penso sia meglio tornare a casa, non è mai un bene stare in spiaggia quando è in arrivo un temporale. Raccolti gli asciugamani dall'arenile, io e la mia dolce metà vediamo alzarsi in cielo un'immensa e oscura colonna d'acqua e aria. Risucchia tutto quello che trova sulla sua strada, la camminata verso casa diventa una corsa verso la salvezza.[suono]
... sigilliamo le porte, chiudiamo le finestre e osserviamo dall'interno cosa accade fuori. La spiaggia, ben visibile dalla finestra della cucina, si svuota del tutto, sentiamo urla di paura e disperazione, rumori di macchine che accelerano per dirigersi il più lontano possibile da lì.
La colonna d'aria e acqua pare allontanarsi e si porta dietro a se buona parte dell'acqua del mare, che sale sempre più in alto verso altezze inimmaginabili. Non si prospetta un buon finale.
Il mare lascia esplodere la sua potenza, intuisco cosa sta per accadere e la soluzione più logica (?) che mi balena in mente e quella di andare a sorreggere la porta e con le mie sole forze impedire che l'acqua riesca ad entrare. Tutto inutile. La furia del mare entra da tutte le aperture dell'abitazione, io mi ritrovo sballottato da una parte all'altra da un'incredibile forza che mai si era abbattuta su di me.
[suono] [suono] [suono] [suono]
Spaventato ed impaurito mi sveglio, il rumore è assordante. Guardo fuori dalla portafinestra della mia stanza e vedo albeggiare, il cielo ha un colore bellissimo. Una poesia scritta nel creato rotta dall'assordante rumore di un aereo che passa vicinissimo al centro abitato, che non ha permesso al sottoscritto di continuare a dormire e riposare le sue povere ossa ancora provate da 3 giorni al seggio referendario.
Faceva caldo avant'ieri notte, e ha fatto ancora più caldo quando ho dovuto chiudere la finestra.