Che giorni e che pensieri!
Di calendari in Italia se ne contano a bizzeffe. Di ogni taglia e contenuto. Calendari di lavoro e feste, moda e sport, di politica e liturgia. Calendari agenda, calendari tascabili, calendari personalizzati.
Il calendario è anche un biglietto di visita.
Tutti graficamente perfetti.
Servono pure per misurarci con il tempo che va.
Un tale della terra di Israele, pressappoco 2.700 anni fa, calendario in mano, pregava: “Signore, insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio (cfr. Salmi 99, 12).
In Tanzania i calendari sono pochi, però ricercatissimi.
La rivista missionaria “Enendeni” (“Andate”) ha appena sfornato il suo “Kalenda 2013”, augurando a tutti buon lavoro alla stregua delle responsabilità di ciascuno.
Dunque, un invito all’impegno, all’azione, ricordando che per i cattolici il 2013 è “l’anno della fede”: una fede operosa che coinvolga braccio, mente e cuore. Perché “una fede senza opere è una tomba”, scrisse un altro, di nome Giacomo, circa 1.900 anni or sono, pure lui delle valli di Israele.
Il 2013 è l’anno della fede secondo le profetiche intuizioni del “Concilio Ecumenico Vaticano II” (celebrato 50 anni fa), elaborate da “Il Catechismo della Chiesa Cattolica” (consegnato 20 anni dopo).
Il “Kalenda 2013” di “Enendeni” è un calendario classico, ma con due sottolineature ogni mese:
“giorni speciali” e “pensiero dominante”.
Per esempio: in gennaio “speciali” sono i giorni di preghiera per l’unità dei cristiani cattolici, protestanti e ortodossi (18-25 gennaio). In particolate, i protestanti luterani e anglicani costituiscono una forza consistente in Tanzania, con la quale i cattolici devono fare i conti.
Per non parlare dei musulmani. Ecco allora che l’8 agosto, celebrando la fine del Ramadan (“Id El Fitri”), la Chiesa Cattolica rinnova il proprio sforzo per “un dialogo paziente” con l’Islam. Ma, se i musulmani esigono il tribunale giudiziario secondo la legge coranica, i vescovi cattolici replicano citando il presidente del Tanzania, Jakaya Kikwete, musulmano, il quale afferma: “Il governo del Tanzania non può costituire un tribunale penale secondo le varie denominazioni religiose. Se i musulmani lo vogliono, se lo costituiscano da soli”.
Facendo un passo indietro, in luglio “speciale” è il giorno 11, memoria di San Benedetto, i cui missionari (come tutti) da sempre annunciano la parola di Dio, che stigmatizza anche la… stregoneria.
Al riguardo, “il pensiero dominante” è: l’ansietà per la salute e il futuro dei figli e il successo, nonché i cambiamenti climatici e la paura degli spiriti malvagi spingono gli africani a trovare riparo nei culti tradizionali, incompatibili con gli insegnamenti di Cristo… La stregoneria è una ferita profonda, una piaga (cfr. Africae Munus, 93: Esortazione di Benedetto XVI in seguito al “Secondo Sinodo dei Vescovi dell’Africa, 2009”).
In dicembre il giorno speciale non può che il 25, allorché un angelo irrompe sul palcoscenico della storia per proclamare: “Uomini e donne, non temete, perché vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutti i popoli: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.
E, ovviamente, il “Kalenda” si congeda con il Buon Natale a tutti.
p. Francesco Bernardi (IMC)