Tanzania / Ottimi investimenti stranieri negli idrocarburi/Non si dimentichi l'agricoltura

Creato il 03 dicembre 2013 da Marianna06

  

Pur essendo un Paese in prevalenza agricolo ( l’80% della popolazione è contadina), il Tanzania, con le recenti scoperte di gas e petrolio nei suoi territori, è divenuto un polo d’attrazione molto ambito  dai colossi del settore estrattivo-minerario a livello internazionale.

Tanto che l’attuale Governo ha sottoscritto, che è poco, intese con 26 società straniere, tra cui figurano la brasiliana Petrobras, la norvegese Statoil, l’olandese  Royal dutch Shell e la nordamericana Exxon Mobil.

E buona parte dei capitali indispensabili per le attività di prospezione e di estrazione arrivano anche  dal vicino Sudafrica (2 miliardi e 177 milioni di dollari), dalla Gran Bretagna e dal Canada. E si tratta di ottimi investitori “pro domo sua”, che hanno ben calcolato, in partenza, il rapporto tra profitti e perdite nell’affare.

I dati ufficiali a conferma di questo business redditizio sono forniti dalla Banca del Tanzania e dall’Ufficio  Nazionale di Statistica ( leggere-se si vuole- il Tanzania Investment Report 2012).

In conclusione la crescita degli investimenti nel settore minerario- estrattivo, in Tanzania, è enorme se paragonata, per lo stesso arco temporale(2008- 2011), a quella  nell’agricoltura, che risulta essere esigua sul totale preso in esame.

Questo,in verità,dispiace un po’ per  il settore primario in quanto l’agricoltura, che generalmente in Tanzania offre prodotti di qualità discreta (sempre che non interferiscano fattori climatici estremi come alluvioni o siccità a rovinare i raccolti) alimenta, a sua volta, l’industria dell’agroalimentare locale. Specie quella conserviera dell’orto-frutta, che ha buone chance in termini di profitto negli scambi commerciali sull’intero territorio tanzaniano e nella limitrofa area regionale sud-orientale.

Insomma il turismo in Tanzania funziona e pare anche bene e porta ricchezza almeno agli addetti del settore.

Gli idrocarburi, come si vede,viva Iddio, costituiscono l’Eldorado dell’ultima ora.

E alimentano ormai molte speranze di un certo benessere a portata di mano. Specie tra i governanti, che non disdegnano (“tutto il mondo è paese”) da ricchi di divenire,se possibile, ancora più ricchi.

Ma,se posso azzardare, non mettiamo troppo in non cale la “terra”. Essa, madre-Terra, è importante proprio in considerazione del fatto che le popolazioni del Tanzania hanno da sempre una vocazione e una tradizione agricola e che la stessa agricoltura, praticata con mezzi moderni e quindi investimenti adeguati, può dare anche laggiù ottime rese e migliorare il tenore di vita di chi vi si dedica. E le fonti di reddito per le popolazioni locali in generale ,oltre che buone, sarebbero diversificate.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)