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Tappeti dal mondo: il gusto dell’irregolare di Donata Paruccini

Creato il 11 novembre 2010 da Aljo

Tappeti dal mondo: il gusto dell’irregolare di Donata Paruccini

Donata Paruccini Nodus Tappeto PakistanoÈ da poco partita la mostra di tappeti Nodus alla Triennale di Milano che conta la partecipazione di grandi nomi del furniture design. Mi limiterò a parlare di Donata Paruccini che con Nodus si è cimentata per la prima volta nella realizzazione di tappeti.

Facendo sua la tradizione artigianale del tappeto rigorosamente annodato a mano, la Paruccini mira decisamente verso la semplicità: la decorazione, elemento d’obbligo nell’arte del tappeto, nasce dalla composizione di segni geometrici semplici e dal cromatismo scarno; il tappeto è un puzzle facile che però presenta delle sue irregolarità che evitano la banalità della scacchiera.

Un esempio è il primo tappeto realizzato dalla Paruccini, Pakistano, a mio vedere quello più interessante: una scacchiera quasi perfetta, che presenta, per così dire, degli errori, degli sbagli, che rompono la monotonia di una scacchiera dal cromatismo terroso, ocra e verdognolo – i colori che per Donata Paruccini, non a torto direi, evocano i colori del Pakistan e in particolare del paesaggio e dell’abbigliamento più comune.

Seguendo le parole della stessa Paruccini, nella realizzazione di Pakistano e degli altri tappeti della collezione si è voluta “una piccola variazione alla griglia del progetto di base, quasi un invito allo sbaglio” perché “in un progetto così artigianale e tradizionale è concesso variare e compiere errori, perché gli errori rendono umano e unico l’oggetto”.

Di fronte ai tappeti persiani dalle decorazioni fittissime, che possono sembrare alla fine tutte uguali proprio perché troppo complicati, un tappeto come quello di Donata Paruccini ci suggerisce che dietro un tappeto artigianalmente prodotto c’è sempre una mano umana e sapiente e che ogni tappeto annodato a mano è sempre unico nel suo genere.


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