Tappi di plastica per beneficenza: bufala o realtà?
Creato il 02 aprile 2011 da Sebloggo
Considerando che siamo ancora al primo di aprile - quasi vista l'ora - mi dedico ad un argomento che da diversi anni sembra monopolizzare i discorsi in merito a presunte "bufale" di beneficenza: si tratta della famosa raccolta dei tappi di plastica che andrebbero poi a finanziare varie associazioni umanitarie.
Sveliamo l'arcano una volta per tutte: non si tratta di una bufala. O meglio, oggi come oggi non si tratta di una bufala ma in principio sì. Fortunatamente viene quasi da dire! Negli anni 90 all'incirca, a qualcuno venne la brillante idea di spargere la voce che raccogliendo tappi di plastica si sarebbero potute aiutare varie associazioni, ai tempi si parlava di donare carrozzelle agli invalidi e attività simili. In quel caso si trattava di una menzogna ma a quel punto la Caritas ebbe la brillante idea di mettere in atto questa raccolta.
Per cui, sì, è vero, raccogliendo i tappi di plastica e portandoli in centri specifici - solitamente parrocchie o supermercati convenzionati - è possibile contribuire alla costruzione di pozzi di acqua potabile in Tanzania.
Come è possibile?
E' presto detto: i tappi vengono smaltiti nei centri di riciclaggio della plastica e una volta raggiunto un determinato peso, viene corrisposto agli enti benefici che hanno consegnato i tappi in questione un certo ammontare di denaro. Ovviamente ci vogliono tantissimi tappi per poter raggiungere una cifra utile per la costruzione dei pozzi ma non è così difficile dopo tutto. Basta pensare a quanti contenitori gettiamo ogni giorno e quasi tutti sono dotati di un tappo di plastica: dall'acqua minerale al detersivo, dal latte ai succhi di frutta. Insomma, basta poco per far felici tante persone.
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