Nella mia mente sarei straordinariamente efficace se con espressione tagliente dicessi: - Ora sì che sei una mia amica -
Sospetto che farebbe l'effetto di tutte le parole che dico da un po', che Le dico da un po', l'effetto dell'autoreferenzialità.
L'effetto del te lo canti e te lo suoni da sola, l'effetto muro di gomma.
Sono di cattivo umore, devo affrontare una classe di 13 femmine che con l'estate avranno obliato tutto. E devo affrontarla per un intero week end.
Forse si ricorderà che le avevo detto che avevo urgenza di parlarle, forse vorrà sapere e insisterà a modo suo, quel modo che piace a me.
Io spero non lo faccia, non ho proprio voglia di parlare.
Al momento la mia unica preoccupazione è non fare lezione con il broncio, è mettere insieme l'istrionico necessario a mettere su il cappello e che fa di me un insegnante preciso, competente e assolutamente piacevole per 4 ore di fila.
Almeno per oggi.
E' la fase "io" , e io, nel senso di me, resto con il mio impegno in mano (per non dire altro di più volgare) e l'autocontrollo nei denti.
I magici incastri del tempo e del destino, lasciarmi in casa da sola proprio quando io avrei bisogno di una casa dove tornare; piuttosto che un villone ben arredato ma silenzioso, meglio un monolocale, dove ho tutto a vista e a portata di mano.
Dove io posso avere tutto sotto controllo, sapere bene cosa aspettarmi e organizzare le mie giornate.
Con la stanchezza e la bocca buona, ho finito per dimenticare lo stesso consiglio che io stessa, in un bagno in ristrutturazione, ho dato a qualcun altro.
Gli altri non sono prudenti. E se non lo sono gli altri, devi esserlo tu, altrimenti ti trovi a testa sotto e non sai più come risalire.