Il provvedimento “può portare a una situazione fuori controllo, anche con possibili ripercussioni occupazionali per circa 20.000 dipendenti diretti in Italia e almeno altrettanti nel cosiddetto indotto”. E’ quanto si legge in una nota al termine del Consiglio di Amministrazione di Riva Fire, riunitosi in sessione straordinaria per esaminare le conseguenze dei provvedimenti di sequestro effettuati dalla magistratura di Taranto lo scorso 24 maggio.
Il Cda, “seppur consapevole della incompatibilità dei tempi giudiziari con le urgenze dell’attività industriale, ha dato mandato ai propri legali di impugnare i provvedimenti, auspicando in ogni caso che le Autorità competenti possano intervenire per consentire la ripresa dell’iter interrottosi”.