Si chiude con un altro dato negativo l’annus horribilis dell’Ilva. Da quanto si può leggere in una nota del commissario straordinario Enrico Bondi (investito dell’incarico lo scorso 4 giugno su nomina del governo) pubblicata sul sito ufficiale dell’azienda siderurgica, la vendita dell’acciaio risulta diminuita: 2 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2012.
Quei fattori esterni citati da Bondi fanno riferimento a ciò che ormai è a conoscenza di tutti: l’impatto sull’ambiente e sulla salute di cui la vecchia Italsider è artefice. Le sue emissioni, infatti, hanno dato il via a un vortice di processi penali per inquinamento, alcuni dei quali, hanno portato alla condanna del vecchio presidente Emilio Riva e di altri dirigenti.
Nella stessa relazione, vengono evidenziati dei miglioramenti riguardanti la sicurezza sul lavoro: gli infortuni indennizzati Ilva risultano essere inferiori rispetto a quelli di settore con una media di 32,7 contro i 35,35 di Federacciai. L’indice di gravità degli stessi infortuni si posiziona invece su una media di 1,07 , mentre per la Federacciai la media è di 1,00. A tal proposito Bondi scrive “Obiettivo primario della gestione commissariale resta quello di potenziare la politica di prevenzione e di migliorare ulteriormente gli indici chiave di riferimento“.
In ultima analisi, il commissario straordinario dell’azienda, parla dell’indebitamento dell’azienda, spiegando che sino ad ottobre del 2013 la situazione è rimasta sostanzialmente stabile e per i prossimi 2 mesi non si prevedono peggioramenti. “Quello che ha permesso all’Ilva di non far aumentare i debiti è stata la politica di graduale destoccaggio dei prodotti finiti - conclude Bondi - svincolati grazie anche al dissequestro scattato a metà maggio“.
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