Titolo: Tardi ti ho amato
Titolo originale: Late have I loved thee
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: (in Italia nel 2014)
355 pagine
Prezzo copertina: 10,90 €
Questo è uno dei libri consigliati da papa Francesco, pubblicati nella collana del Corriere della Sera qualche mese fa. Ed è un libro veramente profondo. Emozionante, spirituale, edificante: questo libro fa riflettere sulla vita, sulla fede e sull’amore. Ed è un libro difficile da dimenticare.
Non vi nego che ho pianto, leggendolo. Soprattutto nelle pagine di passaggio tra la prima e la seconda parte. È un libro forte, potente, che fa pensare. E per chi crede, è un libro che mette alla prova.
«In questo mondo non serve credere in Dio, nel peccato, nel castigo: creiamo da soli il nostro paradiso, e così il nostro inferno, fatto quasi sempre di egoismo e stupidità. Per il materialista, l’infelicità è peccato perché è il contrario della vita, e dunque male. Come la felicità, cioè la vita buona, ha in sé il proprio premio, così l’infelicità – tutto quanto si oppone a una vita vissuta pienamente – reca in sé il proprio castigo. E non si dà assoluzione o espiazione. Pertanto, se sei un materialista, non ti resterà che chiuderti nell’inferno da te stesso creato. Non c’è salvezza. Dio è un nome da invocare nella disperazione, mentre per i credenti è speranza. Che grande conforto deve essere, pensò, incerta tra rimpianto e asprezza, potersi rifugiare nelle dottrine della Chiesa Cattolica, così comode, così confortanti…»
L’abilità di Ethel Mannin – autrice inglese mai prima d’ora tradotta in italiano – sta nel saper raccontare una storia e nel farti sentire partecipe di essa. Non ci sono descrizioni troppo particolareggiate, né psico-analisi così profonde. C’è solo il racconto di una vita e dei suoi problemi: dolore, rimorso, morte, infelicità, fragilità, superficialità.
L’introspezione di Francis Sable vi aiuterà a guardarvi dentro, a capire cos’è davvero importante, a dare valore alle cose semplici, a ringraziare per ogni giorno su questa terra.
Tardi ti ho amato è un romanzo di formazione, di crescita interiore. È il libro giusto per rialzarsi dopo una caduta. In particolare nella seconda parte del romanzo, Mannin si rifà spesso alle Confessioni di Sant’Agostino – da cui è tratto anche il titolo stesso, ma non prendetelo per un libro religioso. La fede, sì, è protagonista, ma è quella Verità che se non credete in Dio potete riconoscere in qualcos’altro, l’importante è che sia il faro che vi guida nella vita, che vi porta verso il bene e che vi aiuta a trovare voi stessi.
«La religione è un rifugio comodo per gli infelici i quali, avendo in questa vita poca o nessuna gioia, proiettano ogni speranza nell’al di là».