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TARDONE ALLA RISCOSSA - Da Mrs Robinson alle porno-casalinghe

Creato il 09 agosto 2011 da Ciro_pastore
TARDONE ALLA RISCOSSA  -  Da Mrs Robinson alle porno-casalingheAlla fine degli anni ’60 fece scalpore un film, IL LAUREATO, in cui Dustin Hoffman interpretava, con il suo solito candore, il personaggio di un impacciato ed annoiato giovane americano, figlio del Baby Boom, di nome Ben. Il ragazzotto, appena laureatosi, ma una vicina, Mrs Robinson appunto, non tarda ad irretirlo e fatalmente ne fa il suo amante/stallone. Il film è poi diventato un cult per la celeberrima omonima canzone di Simon&Garfunkel. Superba, poi, l’interpretazione, di una poco più che quarantenne Anne Bancroft, che seppe incarnare perfettamente il ruolo della donna cinica che vuole vivere un ultimo scampolo di giovinezza, mettendosi in competizione che la sua stessa figlia. La storia, dopo mille drammi, avrà un lieto fine: Ben scapperà con Elaine Robinson, trascinandola via dall’altare e fuggendo con un bus.
Altri tempi, oggi sono le tardone, così come comunemente vengono definite, ad averla vinta sulle loro rivali più giovani. In quegli anni che precedettero la cosiddetta “rivoluzione sessuale”, si erano già create le premesse per un fenomeno che oggi è comunemente accettato: le tardone in calore. In Italia, fin dagli anni ’60, la calata delle nordiche sui lidi nostrani aveva fatto presagire che le ultra quarantenni non erano più disposte ad accucciarsi silenziosamente nel ruolo deprimente delle zitelle, in spasmodica attesa di un marito qualunque. Lentamente, ma inesorabilmente, i progressi della cosmesi e della chirurgia estetica, hanno esteso il fenomeno ad ampie fasce della popolazione femminile. Così, l’età, a partire da cui si viene tecnicamente definita “tardona”, si è spostata a 50 anni e prosegue fin ai 65, per quelle più fortunate.
Donne, spesso realizzate professionalmente, che negli anni migliori non hanno avuto né tempo né voglia di dedicarsi al sesso, quando giungono in prossimità del climaterio, magari senza aver procreato, sentono irresistibile il richiamo del sesso. Sono attratte dal maschio giovane, se possibile giovanissimo, ai limiti dell’adolescenza. Le loro armi sono sfrontatezza e provocazione sessuale. Vestono in maniera molto appariscente, super truccate, super liftate, super profumate. In passato si muovevano in coppia, agganciavano le loro prede sedute ad un bar o passeggiando. Oggi, si propongono individualmente, sono molto più assertive e non hanno timore a fare le prime avances. In discoteca, piuttosto che in spiaggia, gestiscono le fasi iniziali del rapporto con una destrezza ed una scioltezza che lascia presagire pari abilità nel muoversi fra le lenzuola. È proprio lì, infatti, che la tardona dà il meglio di sé. Disponibilità immediata, totale assenza di inibizioni, tendenza alla sperimentazione di situazioni estreme, ai limiti della perversione. Tanto più sono giovani ed inesperti i partner, tanto maggiore sarà la loro voglia di guidarli, di sottometterli, ribaltando in termini postfemministi una logica che da sempre vede le donne vivere in maniera subalterna la sessualità. È nato, e prolifera, anche un genere del cinema hard, in cui disinibite tardone si esibiscono in accoppiamenti multipli con giovani sconosciuti, magari usando qualche maschera di tipo carnevalesco, nel tentativo poco riuscito di celare la loro vera identità. Seni flaccidi, culi raggrinziti popolano le scene di questi filmettini. I maschi sono sempre giovani ed impacciati, le tardone, invece, appaiano pienamente consapevoli e totalmente libere nei panni della porno-casalinga della porta accanto, adusa alla gangbang. Sono tantissime e totalmente disinibite. Chissà, molte di loro potrebbero essere anche vostre insospettabili vecchie amiche, immarcescibili colleghe di lavoro, spregiudicate conoscenti della porta accanto.
Nonostante, le tardone siano spesso reduci da esperienze sentimentali improntate alla sottomissione al maschio coetaneo, quando si ritrovano a stretto contatto con ventenni, vigorosi ma inesperti, diventano delle Lucrezia Borgia, prive di pudori e scevre da qualsiasi coinvolgimento sentimentale. È quasi una rivincita che provano a prendersi nei confronti del maschilismo imperante. Quei ragazzotti altro non sono, probabilmente, che vittime sacrificali sull’altare delle disuguaglianze sociali. Certo, qualcuno di loro riesce a capovolgere le dinamiche del rapporto, prendendo il controllo della situazione. Alcuni riescono a diventare una droga indispensabile, un antidoto formidabile al lento degrado degli anni. Le tardone, in fondo, nell’illusione di sconfiggere l’inesorabile trascorrere del tempo sul loro corpo, non fanno altro che consegnarsi ad un presente di vizi senza alcuna prospettiva affettiva. Così, pietosamente, anno dopo anno si trascinano stancamente da una discoteca ad un bar, fino a quando non saranno utilizzabili nemmeno come “navi-scuola” per giovani immigrati. Alla fine, meschinamente saranno costrette a comprare qualche momento di fasulla e deprimente felicità sessuale, così come da secoli fanno i maschi sul viale del tramonto.
Ciro Pastore -Il Signore delle Ancelle
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