La moto di Attila alias Attilio è una di quelle che hanno subito tante evoluzioni e che sembra avere una storia infinita piena di aneddoti. ( se siete davvero curiosi potete andare a leggere il resoconto completo su Fedrotriple )
Nasce come Speed Triple del 2000, edizione limitata gialla voluta da Talamo ma negli anni subisce vari step e devo dire che quest'ultimo è davvero riuscito .
C'è chi si dispera quando ha un incidende o un scivolata in pista , altri come il nostro amico e o il sottoscritto la coglie come occasione per poter lavorare sulla moto e modificarla ulteriomente .
Da questo momento lascio parola aa Attila che ci spiega un pò i lavori eseguiti e come è arrivato al risultato finale
"Voglio una moto che si ispiri al mondo delle Cafè Racer degli anni ’60 e ’70.
Tutto nasce da un disegno, una delle mille prove colore che ho fatto nel 2005, durante il primo lavoro di restyling.
La scelta del materiale ricade sull’acciaio, voglio che sia solido perché inizialmente ho pensato alla possibilità di portare una persona dietro.Ovviamente tutto viene fatto nei ritagli di tempo libero, ciononostante i lavori procedono e riesco a montare tutto per la prima prova una sera in box, confrontando l’aspetto prima:
e dopoGià che ci sono voglio vedere anche come starebbe con la sella montata:Niente male, proprio la mia idea. Sicuramente andrà rifinita diversamente ma ci siamo!Il lavoro è lungo e faticoso, prima mi costruisco il prototipo della vasca sottocoda:Poi arriva quello “definitivo” (in realtà non sarà così alla fine):Tonino vede il telaietto ed il giudizio è “no, bisogna rinforzare la parte dietro”…ed allora, via di saldatrice!Nel frattempo siamo ormai nel 2009, il lavoro è immane, la moto si è spostata nella nuova “casa-officina”, l’atelier di Tonino.
Il tempo passa, siamo ormai nel 2010 (ammetto che il ritardo è “colpa” mia, che nel frattempo non sono più single) ed il Triumph Day incombe.Mi serve lo scarico se voglio andare in giro.Mi piacciono i terminali a cono, anche perché fanno tanto anni ’60 – ’70… ma voglio che stiano aderenti al codino, non voglio che siano sparati in veriticale e dovranno andare bene anche quando in futuro ci sarà (forse) una sella biposto.La soluzione arriva dalla sorellona, la 1050, però bisogna modificare il sottocoda altrimenti non c’è spazio.Detto fatto, arrivo una sera da Tonino e mi dice “oggi mi è venuta in mente un’idea, ho fatto così, ti va bene?”Certo che si Tonino, è perfetto!Con l’occasione proviamo anche a vedere come stanno le pedane passeggeroTutto sommato non sono poi così male!Ci ingegniamo per sistemare l’impianto elettrico, lo spazio è poco ma l’immaginazione tanta, alla fine tutto va al suo postoIl cavetto elastico che fissa i relais arriva da un paio di sci degli anni ’40, l’avreste mai immaginato?Resta da decidere la colorazione.Dopo averci pensato su, aver scartato l’ipotesi di cambiare colore... in fin dei conti non è una “rinascita” come nel 2005, ma un’evoluzione… decidiamo di conservare il colore della carrozzeria e di aggiungere solo un filetto argento in pochi punti.
Un grazie di cuore va a:- Tonino, senza le sue mani d’oro e le sue idee tutto questo non sarebbe possibile- Massimo “Max Hollywood”, che la domenica invece di stare a casa a riposare è in giro a cercare i pezzi per gli amici
- Remo, che ho conosciuto grazie a Max e che ha costruito il telaietto della sella
- Davide “MrGreen”, che nelle lunghe chiacchierate ha seguito sempre l’evolversi (lento) situazione
- Matteo “MrTiger”, che mi ha pressato per le foto ogni qualvolta i lavori avanzavano…grazie!
- Emanuele il mio fratellone, che ha sopportato i miei ragionamenti ed elucubrazioni a voce alta a casaInfine, ma non perché conti meno, il mio amore Cristina… che ha sopportato una settimana in cui non ero mai a casa la sera, perché “voglio finire la Speed prima del T-Day”… grazie amore mio ,ti amo.AttilioP.S.Un grazie anche a te, che sei arrivato alla fine di questa storia, perché significa che forse non è stata una lettura noiosa.E perché forse in fondo ti rendi conto anche tu che, questa, non è una fine della storia… ma solo la fine di un capitolo, uno dei tanti di questa storia.Sospensioni stock, a breve verranno sostituite con una forcella standard dotata di kit WP, più ammortizzatore posteriore MupoElenco delle modifiche:
- Telaietto posteriore sella realizzato su disegno (by Elettromeccanica Stucchi)
- Codone in vetroresina monoposto, con vano richiudibile a serratura
- Vasca sottocodone in alluminio realizzata su misura
- Sella rivestita in pelle (by Conti)
- Cerchi OZ Forged in alluminio
- Pompa freno anteriore semi-radiale, provenienza Ducati 999
- Dischi freno anteriore Braking Wave
- Collettori di scarico Daytona T595 MY ‘98
- Terminali di scarico Leovince SBK Evo II GP Style omologati
- Arretratori pedane su misura
- Leva del cambio proveniente da pedane D&R, adattata sulle pedane originali Triumph
- Serbatoio freno posteriore proveniente da una MV Agusta Brutale
- Fianchetti carrozzeria provenienti da Honda CBR1000RR
- Faro posteriore proveniente da una Gilera del 1958
- Verniciatura telaio e piastre forcella in giallo-oro, finitura semi-opaca
- Verniciatura telaietto e sottocodone a polvere, colore nero lucido
- Verniciatura carrozzeria colore Dolphingrau (Audi), con filetti argento su codone, serbatoio, parafango anteriore
- Le Moto di Albionet – Via A.Diaz, 46 – 20050 Triuggio (MB) 03621918362 – 3293840675
- Elettromeccanica Stucchi – Bollate (MI)
- Selleria Conti – Barzago (LC)