Tartarughe divine - Terry Pratchett

Creato il 26 ottobre 2011 da La Stamberga Dei Lettori

I Contenuti
Brutha è il prescelto. Il suo dio gli ha parlato, sebbene, ehm, sotto forma di tartaruga. Brutha è un ragazzo semplice.Non sa leggere. Non sa scrivere. È bravino a coltivare i meloni. E i suoi desideri sono pochi e ragionevoli. Vuole rovesciare una tentacolare Chiesa corrotta. Vuole evitare un'orribile e sanguinosa guerra santa. Vuole fermare la persecuzione di un filosofo che ha avuto il coraggio di suggerire che, contrariamente al dogma della Chiesa, Mondo Disco fluttua veramente nello spazio sul dorso di una gigantesca tartaruga (*). Lui vuole la pace, la giustizia e l'amore fraterno. Lui vuole che la Quisizione smetta di torturarlo adesso, per favore. Ma soprattutto ciò che vuole davvero, più di ogni altra cosa, è che il suo dio elegga un altro prescelto.Il capolavoro di Terry Pratchett, un romanzo unico e divertentissimo, che è anche una dissacrante, amara satira contro i totalitarismi di ogni genere.

(*) Il che è vero, ma la Quisizione non ha nessuna intenzione di ammetterlo.

La Recensione
Giusto per cominciare, comincio affermando che questo è uno dei migliori libri di Terry Pratchett tra quelli tradotti in Italia, in attesa di vedere nella nostra lingua anche perle come "Going Postal" e "The Last Continent". Il titolo italiano, "Tartarughe divine", è l'unica nota negativa, anche se piuttosto vistosa, di una edizione ben localizzata (tanto di cappello alla traduttrice Valentina Daniele che è riuscita nell'ardua impresa), lavoro tutt'altro che facile, visto che Sir Terry Pratchett è uno dei maestri riconosciuti di quell' English Humour tanto efficace per gli anglofoni quanto incomprensibile varcati i confini linguistici anglosassoni. La storia parla di Brutha, novizio sempliciotto dalla straordinaria memoria, che viene scelto dal dio Om per aiutarlo a recuperare i poteri perduti dopo essersi reincarnato per caso in una tartaruga. Om è anche il dio dell'unica religione monoteista del Mondo Disco, anche se i suoi fedeli pregano più per abitudine o per paura della "Quisizione" che per reale devozione. Così Om, impaurito dalla prospettiva di essere dimenticato e di tornare tra i miliardi di altri dei senza fedeli che sciamano dimenticati aspettando un'occasione, comincia il viaggio con il suo ultimo credente rimasto con l'obiettivo di recuperare i suoi poteri di dio. Pratchett non sbaglia nulla, ogni frase è una sferzante satira su religioni opprimenti, filosofie vacue e scienze saccenti. Su un terreno potenzialmente insidioso, T.P. gioca la carta dell suo tipico umorismo (il fantasy usato come arma per mettere alla berlina le consuetudini e le manie della realtà moderna) per il quale è osannato nel mondo e evita magistralmente prolissità e luoghi comuni. Lo stile è quello di tutti i suoi libri, quindi i fan si sentiranno come a casa, mentre i nuovi lettori avranno per le mani una storia dall'esito tutt'altro che scontato raccontata con una sagacia senza pari. Anche i personaggi, nonostante siano nuovi e non facciano parte di altre serie (l'unico già conosciuto è il bibliotecario, che appare in un fugace paragrafo) hanno un'aria familiare (tanto per fare un esempio, ci sono forti analogie tra il personaggio di Sono-Qui-Per-Regalare Dhblah e Mi-Voglio-Rovinare Dibbler) senza però scadere nella benché minima sensazione di déjà-vu. In conclusione, mi riallaccio a quanto scritto all'inizio: "Tartarughe divine" è uno dei migliori libri di Terry Pratchett disponibile sul mercato italiano. I fan non possono perderlo, mentre chi non ha mai letto nulla dell'autore ha un ottimo motivo per iniziare.
Giudizio:+5stelle+
Articolo di Daniele
Dettagli del libro
  • Titolo: Tartarughe divine
  • Titolo originale: Small Gods
  • Autore: Pratchett Terry
  • Traduttore: Valentina Daniele
  • Editore: Salani Editore
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN-13: 9788862565042
  • Pagine: 345
  • Formato - Prezzo: Copertina morbida - Euro 16,00

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