Anno: 2014
Durata: 101'
La trama (con parole mie): April O'Neal è una reporter che aspira a lavorare in prima linea nella ricerca di notizie e scoop legati a storie importanti e che contano, piuttosto che continuare a presentare inutili servizi dedicati alla ginnastica dei vip. Quando il temibile Clan del piede, organizzazione criminale che da tempo minaccia e terrorizza New York, comincia ad essere fronteggiato da un gruppo di misteriosi vigilantes, la giovane giornalista scopre un legame tra gli stessi e la sua infanzia, il defunto padre ed il magnate William Sachs: il gruppo di improvvisati eroi, infatti, si rivela essere un quartetto di tartarughe adolescenti mutanti addestrate nelle arti marziali da un topo umanoide e rifugiatisi nelle fogne della Grande Mela quindici anni prima, salvate proprio da April bambina.Riusciranno i curiosi giustizieri accanto alla reporter a salvare la città mantenendo la loro identità segreta? E Shredder, il terribile leader del Clan del Piede, potrà davvero essere affrontato dai giovani combattenti?
Se non ricordo male fu nell'ottobre del millenovecentonovanta - che pare una vita fa, ormai - che, nel corso di un party "cumulativo" - era il mese in cui, alle medie, avevamo più compleanni, ed i genitori si divertivano ad organizzare feste di gruppo con giochi e quant'altro -, ricevetti in regalo lo skateboard delle Tartarughe ninja, che ai tempi erano un vero e proprio cult, tra cartoni animati, giocattoli ed improvvisate assegnazioni di parti al parco o quando si passava il tempo con gli amici.
In realtà la mia tavola su ruote restò poco utilizzata - la bicicletta finì per piacermi molto di più -, il film dedicato ai TMNT lo ricordo ancora, oltre che per il fatto di averlo poi registrato e rivisto in un centinaio di altre occasioni, soprattutto con mio fratello, perchè lo raccontai a mia nonna in ospedale non troppo tempo prima che morisse, e piano piano anche i giocattoli ed i ricordi svanirono nel buio dell'adolescenza, prima che il Cinema diventasse la passione che è oggi.
Quando seppi dell'intenzione di riportare sulla cresta dell'onda le tartarughe più famose del mondo del Fumetto e dell'animazione non sapevo se essere contento, considerati gli scempi che, negli ultimi anni, sono stati fatti di molti dei miti della mia infanzia, da Nightmare a Robocop, ed ho finito per rimanere in attesa ignorando, di fatto, la presenza di Megan Fox e dei suoi agghiaccianti pollici nel cast, concentrandomi solo sulle aspettative che i quattro curiosi eroi avrebbero deluso o rispettato: il risultato è una sorta di via di mezzo molto legata all'approccio di chi si confronta con la pellicola.
Di fatto, se vi aspettate una sorta di remake del trash ma cultissimo film del già citato novanta probabilmente resterete delusi, considerata la parentela che questa nuova incarnazione ha con i lavori di Michael Bay, così come se, scelleratamente, avrete scelto di dedicare una serata alle tartarugone esperte di arti marziali nonostante i vostri gusti richiamino più il Cinema francese l'alto bordo: se, al contrario, l'approccio sarà sguaiato e senza pretese come se foste davanti ad uno Sharknado qualsiasi, allora, potrebbe addirittura essere che la baracconata di Jonathan Liebesman possa addirittura strapparvi qualche sorriso e far tornare, complici durata e svolgimento, ai tempi in cui i titoli di questo tipo erano semplici e diretti come dovrebbero essere, con poche e definite sfumature, il cattivo che è davvero cattivo ed i buoni pronti ad affrontare i momenti di difficoltà per poi tornare alla carica nel più classico dei finali a stelle e strisce.
Il resto, dalla sceneggiatura alla realizzazione, è trascurabile quanto innocuo, e suonerà probabilmente familiare sia ai conoscitori della storia delle quattro tartarughe guidate dal mitico Splinter sia ai neofiti, considerato che l'evolversi della vicenda rispecchia pienamente gli standard che il genere impone: personalmente, mi sono tutto sommato divertito a rivedere sullo schermo Leonardo, Donatello, Michelangelo - il mio favorito ai tempi dell'infanzia - e Raffaello - divenuto il mio riferimento dal primo film in poi -, così come un pò di sane sequenze a suon di effetti e gran casino che in una certa misura hanno finito per riportarmi indietro nel tempo molto più di schifezze recenti come Transformers 4 - sempre per rimanere in tema Michael Bay -.
Un pop corn movie a tutti gli effetti, dunque, e senza dubbio non il peggiore dedicato a questi personaggi che, se trattati da autori validi, sarebbero sicuramente in grado di esprimere ancora - soprattutto verso le nuove generazioni - le loro potenzialità senza bisogno di indossare le Beats o parlare facendo il verso ai giovani del momento.
Nella speranza che prima o poi questo avvenga, per una serata a neuroni spentissimi qui al Saloon va bene anche così.
MrFord
"Cowabunga, I'm ridin the wave, ridin the wave, ridin the wave
girl cowabunga, I'm divin deep inside of you, divin deep inside of you, girl divin deep inside of you
cowabunga!
I'm ridin the wave, ridin the wave, ridin the wave
Girl cowabunga, I'm divin deep inside of you, divin deep inside of you, girl divin deep inside of you."One Chance - "Cowabunga" -