Tarte Tatin. The dark side of the Moon.

Da Pamirilla


Mi sveglio perché ho caldo, apro gli occhi perché al di là delle palpebre percepisco una luce troppo forte.
È la luna.
Galleggia e dondola nel punto più alto del cielo, gonfia come una mongolfiera. Perde luce da tutte le parti a fiotti bianchi e pungenti. Il mio letto è completamente affogato nell’emorragia di luna e il gatto salta di pozza in pozza schizzando luna da tutte le parti.
Allora è lui che mi ha svegliato, il gatto! Infatti non ho caldo anzi ho i piedi freddi.
Scalcio il gatto giù dal letto e lui corre via trascinando rumorosamente per tutta casa fili di luna impigliati tra le zampe o strette in bocca. Gli tiro uno pantofola e la luna ride.
Fa rumore, il gatto…la luna…fanno tutti rumore e non posso dormire.
E ho i piedi freddi.
Ma anche caldo, apro la finestra e dico a quella luna sfacciata che tanto lo so che ce l’ha, dall’altra parte, il lato scuro, nero, dark. Può scintillare quanto le pare, gridare luce da tutte le parti ma a me non me la racconta. Cosa nascondi nel buio, cosa nascondi là dietro, eh, luna?!!!
“Ma quanto hai bevuto ieri sera?” mi chiede lei e ride argentina, palloneggiandosi tra le nuvole accese ai suoi schizzi di luce.
Frotte di nuvolette, vedendo le altre luccicare come le paillettes del vestito di una diva, corrono tutte intorno alla luna e lei spruzza, schizza e starnutisce, le bagna tutte di luce. Il cielo è acceso a giorno.
Il gatto salta il davano, glissa le sedie, salta sul tavolo, scende dal tavolo e si tuffa di nuovo sul letto. Punta le zampe e riparte. Fa più rumore di un temporale.
Mi giro e mi rigiro sotto il piumone, copro la testa ed ignoro lui e la festa rumorosa che impazza alla finestra.
Ma non riesco a riaddormentarmi e ho sempre i piedi freddi.
La prossima volta niente cene pesanti e niente vino, porca miseria!
“E per dolce? Cosa c’era per dolce?”
“Eh?!”
“Ma si” insiste la luna “per dolce? Che hai c’era, cosa hai preparato?”
Già il dolce….ti sarebbe piaciuto luna, era un dolce con la faccia nascosta, come te.
“Ooohhhh, la Tarte Tatin!!!!” rumoreggiano le nuvolette e scuotono il cielo con i loro gridolini.
La luna mi guarda compassionevole, mi fa una carezza e con il dito davanti alle labbra esorta le nuvole a fare silenzio e lasciarmi dormire.
Il gatto si accoccola sul mio fianco e comincia a ronfare piano; mentre prendo sonno sento la luna sussurrarmi piano in un orecchio di non preoccuparmi, che non mi spaventino né la luce né il buio.
Con l’ultimo pensiero vigile mi accorgo che non ho più i piedi freddi.
E poi scivolo nel mare e nel silenzio di un sonno tranquillo.



La “Tarte Tatin”, la torta al contrario, la tarte dal viso nascosto.
Una delizia che si può fare in pochi minuti e con pochissimi ingredienti, un dessert all’improvviso che nulla ha da invidiare a preparazioni più complesse.
Come si fa una tarte perfetta? Venite ai corsi di pasticceria e lo saprete……ma non è per farmi pubblicità che ometto la ricetta….è che davvero non resisto…sadicamente non resisto…..quanti commenti stavolta sulla ricetta che non c’è?????!!!!!
AAhhhhrrrrrrr……perdonatemi la malizia, abbiate compassione della mia perfidia, io non sono così: è colpa dell’influenza dell’altra faccia della luna, The Dark side of the Moon!