L'11 Febbraio è stato il mio compleanno, il mio 34esimo compleanno.
Ho un marito, due bambini piccoli, un lavoro da foodwriter da edicola che mi piace tanto, una casa ancora da finire e mille sogni nel cassetto. Uno in particolare desidererei si avverasse entro quest'anno.
Sono felice. Mi rendono felici le piccole cose, come girovagare per mercatini in cerca di latte smaltate vintage.
Con la fantasia viaggio tanto.
Qualche giorno fa sono volata nel Cilento, non era inverno lì, sarà stato Maggio o forse inizio Giugno.
Ero in giro per i vicoli di Santa Maria di Castellabate, quando un profumo inebriante di pane appena sfornato mi convinse ad entrare dal fornaio. Lui, mi offrì una pagnotta di pane fatta con il Grano Russulidda e Ianculidda e mi consigliò di passare da Ciro, due portoni più avanti, per prendere il Caciocavallo podolico. Costabile il fornaio (Costabile nome del Santo Patrono), mente mi porse il pane mi disse: "Signo' peccato che non è ancora periodo, perché la morte sua è mangiato caldo assieme al Fico Bianco del Cilento, una prelibatezza, si scioglie in bocca!". Gli risposi con un sorriso sapendo che sarei ritornata senz'altro per assaggiare il tanto rinomato frutto Cilentano. Dopo il giro tra i vicoli andai alla casetta che mi ospitava, uffh che scarpinata con tutte quelle scale! Antonio mi aspettava in cucina, una cucina tutta piastrellata di maioliche color acquamarina e blu.
Fui folgorata dalla bellezza dell'enorme tavolo con piano in marmo bianco un po' consunto che troneggiava al centro della stanza, protagonista indiscusso della cucina; dovete sapere che per anni Reginella, l'anziana proprietaria, ci ha impastato sopra le Lagane e pulito chili e chili di pesce per preparare la miglior zuppa del paese. Antonio, Suo marito (Suo marito ha lo stesso nome del Mio, coincidenze...) adora le zuppe di pesce di Reginella, secondo lui neppure a Capri, Ischia e Procida sanno farne di migliori - credo proprio che la prossima settimana dovrò farvi un salto per sondare la tesi di Antonio.
I miei bambini però non erano in cucina con Noi, loro si stavano divertendo in spiaggia con Maria, la figlia di Reginella, ma potevo sentire le loro risate tanto la spiaggia era vicina...salii sulla terrazza all'ultimo piano, quella dove Reginella stende le lenzuola che profumano di marsiglia, riuscii addirittura a vederli mentre facevano le capriole sulla sabbia.
Calata la sera, le ragazze del paese si muovevano in gruppi di 2 alla volta della casa di Reginella, per raccontarle i sogni fatti la notte prima. Lei misteriosamente sa interpretarli come faceva Sua Madre e prima ancora Sua Nonna. Restai incuriosita da questa pratica che inizialmente trovai folcloristica, ma che poi mi spiazzò per la veridicità dell'interpretazione. Decisi di provare. Dapprima Le raccontai un singolo sogno, ma poi mi feci prendere la mano e Le raccontai tutti i sogni dell'ultimo periodo. Lei mi fissò e disse: "Attendi speranzosa una chiamata...arriverà la buona nuova che attendi, devi solo pazientare". Mi sentii immediatamente risollevata. Il mio 34esimo anno d'età mi regalerà ciò che attendo con trepidazione già da qualche anno. Appagata decisi che era ora di ritornare a Reggio, ma ci tornerò da Reginella, gliel'ho promesso. Mi salutò porgendomi una sporta di paglia con dentro delle cibarie, mi disse: "Fanne buon uso e non smettere mai di sperare, arriverà presto".
Tornata a Reggio, aprii la sporta e ci trovai un vasetto di Olive salella ammaccate del Cilento, delle Arance del giardino di Reginella ed un pacchetto di farina di Grano Russulidda e Ianculidda con sopra scritto: "Da Costabile"...ne farò buon uso, con la farina e le olive preparerò delle focaccelle e con le Arance ne farò delle tartellette agrodolci che chiamerò "di Reginella".
50 gr di Zucchero semolato
50 ml di acqua ghiacciata
50 gr di Parmigiano grattugiato
Sale e Pepe q.b.
Costo a porzione euro 0,70