Tashirojima, l’isola dei gatti

Creato il 20 novembre 2013 da Loredana De Michelis @loridemi

In Giappone, nel distretto Miyagi di c’è una piccola isola di 100 abitanti e di 1000 gatti. I cento abitanti hanno quasi tutti 100 anni e spariranno presto. Chi darà da mangiare ai mici? I topi sull’isola si sono estinti il secolo scorso, quando i gatti furono appositamente importati per difendere i bachi da seta che lì si allevavano e che ora non si allevano più.Sono finite le lucertole, le cavallette, persino le pulci. Gli uccelli migratori hanno lanciato un allarme in rete e l’isola sulla loro mappa è rappresentata con una grossa X rossa mentre a lato sono elencate tutte le rotte alternative. I pesci se li sono presi tutti le industrie dello scatolame: l'ultimo tonno sopravvissuto è passato dall'isola 5 anni fa e si è mangiato un paio di gatti in un carpiato solo.Le orche assassine hanno sottoscritto una petizione per classificare gli abitanti dell'isola come una sottospecie di pinguini e si aggirano sottocosta sempre più numerose.Non c’è da stupirsi che i gatti di Tashirojima abbiano tutti quell’espressione ingrugnita: lo stress e la preoccupazione per il loro futuro impediscono un adeguato relax pomeridiano. Il Giappone è lontano da tutti quei paesi dove ci sono i gattari, che per salvarli dovranno fare lo sforzo di emigrare, con la loro pensione e i sacchi di crocchette, costruendosi in loco una bella casetta con le orecchie, nel rispetto dello stile architettonico del luogo.Servono urgentemente cucce antisismiche a forma di piccolo chalet svizzero e ciotole decorate a topolini, per restituire il sorriso a questa comunità in pericolo.


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