Tashkent, 15 giugno sempre qui, ma qualcosa si muove!!! La moto di Ettore!!Oggi abbiamo finalmente ripreso la moto, ma ne sono successe di tutte e di più!!!La nuda cronaca: dopo che questa benedetta autorizzazione covata nel Kommitt, nel più classico degli stili post sovietici, a cui nulla sono valse persino le offerte di illeciti pagamenti sottobanco, è stata controllata, registrata, vagliata, approvata e riconsegnata al legittimo firmatario, cioè Ettore, la mattina del 13 giugno, ritorniamo negli uffici doganali, dove, viste le conoscenze, giochiamo in casa. Misha ci dice che in 2 giorni avremo a disposizione la moto con la quale potremo recarci all’ufficio anticontrabbando per avere una scorta che ci conduca fuori dal paese, sì nel frattempo è uscita anche questa!!! Gli spiego che è tardissimo e rischiamo seriamente anche di non avere il tempo per uscire dalla Russia, visto i visti, gioco di parole necessario, ormai in scadenza!!!Rapido scambio di battute telefoniche con il nostro referente, proprietario di un’agenzia viaggi a Tashkent che ci fa anche da traduttore e si avvia l’operazione disbrigo pratiche d’urgenza!! Innanzi tutto dal comandante della dogana che dopo essersi informato sulla procedura in atto ed aver confermato che i problemi non sono dipesi dal suo ufficio, ci garantisce che l’indomani potremmo ritirare dal deposito doganale il mezzo. La mattina dopo, quella del 14, per non perdere i conti, puntuali siamo nuovamente in dogana e con Misha cominciamo a girare per varie stanze dove sembra che quasi tutti stiano lavorando per la nostra causa!!! Fotocopie, documenti, ricevute da firmare, ancora fotocopie, una battuta sull’Italia, ancora documenti da compilare, una battuta sull’Uzbekistan, qualche fotocopia per non perdere l’abitudine, la visita alla moto che dopo essersi accesa al primo colpo sotto gli sguardi compiaciuti di 3 o 4 funzionari, viene riparcheggiata nel deposito, altri documenti, qualche ricevuta sui pagamenti effettuati ed alle 16 circa ci siamo, il momento è arrivato, ultime formalità e via!! Dopo mezz’ora arriva un collega di Misha dicendoci che c’è stato un blocco nel sistema informativo e tutti i computer sono impallati. Alle 17 arriva Misha che conferma!! Veniamo trasferiti nell’ufficio più fresco vicino alla cassa. Ogni tanto qualcuno ci offre un bicchiere di acqua fresca, poi torna con dei pasticcini. L’ambiente è piuttosto teso, altre persone in attesa non gradiscono questo contrattempo ed a giustificazione l’incaricato spiega che se noi, indicandoci, in attesa da diversi giorni siamo così tranquilli, bhè, che cazzo, allora possono aspettare anche loro!!A serata la triste conferma, non ce l’hanno fatta!! Domani alle 10!!Oggi, 15 giugno, mercoledì!! Alle 10 Misha è scomparso, alle 10.30 arriva il capo della dogana: “documentazion ok?”“sì, cazzo, sono qui solo per controllare la puntualità degli impiegati statali uzbeki!!!”Cenno di assenso per dire ci penso io.Alle 10.45 arriva Misha: “one copy and go to the motozicla!!”10 minuti di trasferimento ed alle 11 Ettore è finalmente fuori a cavallo della sua moto, ferma dallo scorso agosto!!Come? La scorta? Non vi sfugge niente!! Tutta la città seguendo in macchina Misha ed un militare di alto grado della dogana per arrivare alla periferia sud della città, la strada che porta alle porte dorate di Samarcanda!!!! Altro deposito, pieno di camion, dove inizia una trattativa serrata con un altro militare responsabile dell’organizzazione della nostra scorta. Faccio chiamare rapidamente Rahmatjon da Misha , gli spiego la situazione ed in una ventina di minuti e 50 euro sottobanco siamo fuori e liberi di circolare, unico impegno avvertire al confine col Kirgistan per ufficializzare l’uscita dal paese del mezzo in questione.Domani Kirgistan!!Ma purtroppo il tempo passa ed a volte lascia dei segni che spesso pregiudicano le nostre azioni future!! L’itinerario è fottuto, semplicemente fottuto, inutile cercare scuse e tentare di recuperare il ritardo anche tagliando pezzi importanti del percorso ci metterebbe a dover gestire situazioni imprevedibili senza fra l’altro avere nessuna certezza e con la spada di Damocle di impegni ormai presi dalla metà di luglio in poi, per altri viaggi.Ritentiamo, forse il prossimo anno ed ora si cambia itinerario: una parte, breve del Pamir in kirgistan, rapido attraversamento del Kazakistan poi entrata in Russia da Barnaul, nei monti Altaj, per percorrere una parte della Siberia, ma verso ovest, visitando le città storiche fino ad arrivare all’antica capitale cosacca, Kazan! Da lì valuteremo i tempi, ma probabilmente dovremo accelerare per non andare lunghi con le scadenze dei visti. Un altro viaggio, non quello che avevamo programmato, ma pur sempre un viaggio!! Queste le intenzioni, ma visti i presupposti non diamo niente per scontato! Diciamo così: invece che arrivare in Mongolia rientriamo in Italia, una linea piuttosto vaga ma che lascia un gran margine di azione!!!In strada, domani si comincia!!
Tashkent, 15 giugno sempre qui, ma qualcosa si muove!!! La moto di Ettore!!Oggi abbiamo finalmente ripreso la moto, ma ne sono successe di tutte e di più!!!La nuda cronaca: dopo che questa benedetta autorizzazione covata nel Kommitt, nel più classico degli stili post sovietici, a cui nulla sono valse persino le offerte di illeciti pagamenti sottobanco, è stata controllata, registrata, vagliata, approvata e riconsegnata al legittimo firmatario, cioè Ettore, la mattina del 13 giugno, ritorniamo negli uffici doganali, dove, viste le conoscenze, giochiamo in casa. Misha ci dice che in 2 giorni avremo a disposizione la moto con la quale potremo recarci all’ufficio anticontrabbando per avere una scorta che ci conduca fuori dal paese, sì nel frattempo è uscita anche questa!!! Gli spiego che è tardissimo e rischiamo seriamente anche di non avere il tempo per uscire dalla Russia, visto i visti, gioco di parole necessario, ormai in scadenza!!!Rapido scambio di battute telefoniche con il nostro referente, proprietario di un’agenzia viaggi a Tashkent che ci fa anche da traduttore e si avvia l’operazione disbrigo pratiche d’urgenza!! Innanzi tutto dal comandante della dogana che dopo essersi informato sulla procedura in atto ed aver confermato che i problemi non sono dipesi dal suo ufficio, ci garantisce che l’indomani potremmo ritirare dal deposito doganale il mezzo. La mattina dopo, quella del 14, per non perdere i conti, puntuali siamo nuovamente in dogana e con Misha cominciamo a girare per varie stanze dove sembra che quasi tutti stiano lavorando per la nostra causa!!! Fotocopie, documenti, ricevute da firmare, ancora fotocopie, una battuta sull’Italia, ancora documenti da compilare, una battuta sull’Uzbekistan, qualche fotocopia per non perdere l’abitudine, la visita alla moto che dopo essersi accesa al primo colpo sotto gli sguardi compiaciuti di 3 o 4 funzionari, viene riparcheggiata nel deposito, altri documenti, qualche ricevuta sui pagamenti effettuati ed alle 16 circa ci siamo, il momento è arrivato, ultime formalità e via!! Dopo mezz’ora arriva un collega di Misha dicendoci che c’è stato un blocco nel sistema informativo e tutti i computer sono impallati. Alle 17 arriva Misha che conferma!! Veniamo trasferiti nell’ufficio più fresco vicino alla cassa. Ogni tanto qualcuno ci offre un bicchiere di acqua fresca, poi torna con dei pasticcini. L’ambiente è piuttosto teso, altre persone in attesa non gradiscono questo contrattempo ed a giustificazione l’incaricato spiega che se noi, indicandoci, in attesa da diversi giorni siamo così tranquilli, bhè, che cazzo, allora possono aspettare anche loro!!A serata la triste conferma, non ce l’hanno fatta!! Domani alle 10!!Oggi, 15 giugno, mercoledì!! Alle 10 Misha è scomparso, alle 10.30 arriva il capo della dogana: “documentazion ok?”“sì, cazzo, sono qui solo per controllare la puntualità degli impiegati statali uzbeki!!!”Cenno di assenso per dire ci penso io.Alle 10.45 arriva Misha: “one copy and go to the motozicla!!”10 minuti di trasferimento ed alle 11 Ettore è finalmente fuori a cavallo della sua moto, ferma dallo scorso agosto!!Come? La scorta? Non vi sfugge niente!! Tutta la città seguendo in macchina Misha ed un militare di alto grado della dogana per arrivare alla periferia sud della città, la strada che porta alle porte dorate di Samarcanda!!!! Altro deposito, pieno di camion, dove inizia una trattativa serrata con un altro militare responsabile dell’organizzazione della nostra scorta. Faccio chiamare rapidamente Rahmatjon da Misha , gli spiego la situazione ed in una ventina di minuti e 50 euro sottobanco siamo fuori e liberi di circolare, unico impegno avvertire al confine col Kirgistan per ufficializzare l’uscita dal paese del mezzo in questione.Domani Kirgistan!!Ma purtroppo il tempo passa ed a volte lascia dei segni che spesso pregiudicano le nostre azioni future!! L’itinerario è fottuto, semplicemente fottuto, inutile cercare scuse e tentare di recuperare il ritardo anche tagliando pezzi importanti del percorso ci metterebbe a dover gestire situazioni imprevedibili senza fra l’altro avere nessuna certezza e con la spada di Damocle di impegni ormai presi dalla metà di luglio in poi, per altri viaggi.Ritentiamo, forse il prossimo anno ed ora si cambia itinerario: una parte, breve del Pamir in kirgistan, rapido attraversamento del Kazakistan poi entrata in Russia da Barnaul, nei monti Altaj, per percorrere una parte della Siberia, ma verso ovest, visitando le città storiche fino ad arrivare all’antica capitale cosacca, Kazan! Da lì valuteremo i tempi, ma probabilmente dovremo accelerare per non andare lunghi con le scadenze dei visti. Un altro viaggio, non quello che avevamo programmato, ma pur sempre un viaggio!! Queste le intenzioni, ma visti i presupposti non diamo niente per scontato! Diciamo così: invece che arrivare in Mongolia rientriamo in Italia, una linea piuttosto vaga ma che lascia un gran margine di azione!!!In strada, domani si comincia!!