Non esiste una Società perfetta, ma perfettibile si.
Mi veniva naturale raccogliere firme nel mio territorio per ottenere il giusto per la comunità dalle carenti Istituzioni. Da subito ho capito come funziona il nostro Paese: sopra una classe politica che blandisce col sorriso e le menzogne la gente per averne il voto e, una volta ottenutolo, ignora i bisogni reali dei cittadini interessandosi essenzialmente a sé stessa, a trarre benefici dalla sua posizione e, al massimo, concedendo qualche briciola a chi si è dato da fare raccogliendo consensi per averne a sua volta benefici: di solito posti di lavoro, commesse per le proprie ditte e dittarelle..
Ma se questa è la parte marcia della Società, se queste sono le due fasce che ho avuto modo di vedere all'opera, dall'altra ho constatato amaramente che la massa in generale è capace di buttare fuori fiato dalla bocca, ciarlare, protestare per poi non impegnarsi a fare nulla e, infine, ho visto la diffidenza nei riguardi miei che cercavo di fare politica idealmente, cercando di risolvere problemi comuni, che non blandivo, non promettevo, ma prospettavo quello che era il semplice diritto scritto nelle Leggi e nelle Regole e la strada retta per ottenerlo tutti insieme.
Alla fine mi sono arresa all'evidenza e le mie battaglie le ho fatte solo per me. Sono durissime nel nostro Paese, anche solo per ottenere, appunto, il semplice Diritto scritto nelle Leggi e nelle Regole. Una strisciante irregolarità degli Apparati a cui lo Stato, attraverso i suoi vari organismi, concede di gestire i bisogni pubblici, si fa scudo di una burocrazia cancro dell'Italia. Una serie di leggi contrastanti favorisce l'agire truffaldino, neghittoso, indifferente di molti burocrati che, esercitano un meschino potere contrastando, rallentando, ostacolando l'ottenimento del semplice Diritto del cittadino. Spendendo tempo, impegno nel leggere le regole e capirle e qualche soldo (non molti) ho ottenuto per me quello che avrei potuto ottenere per la comunità, se la gente avesse capito e non si fosse rifugiata in una sterile diffidenza, consegnandosi a quei politicanti da strapazzo che pensano solo alla poltrona o, se non ci riescono, allo strapuntino.
Questa è la premessa per dire che ho delle idee e non ho paura di esternarle e proporle a chi ha il bastone del comando. Oggi nella trasmissione "Agorà" fra i vari temi si è parlato del contrasto fra la morale dello Stato e l'Economia: tema che muove non solo l'Italia, ma il Mondo. Nel particolare si parlava di dove trovare il denaro, visto che Renzi abbasserebbe (il condizionale è d'obbligo) le tasse. Una fonte sono le concessioni alle slot-machines, alle Agenzie scommesse che Renzi vorrebbe ridurre di numero per la questione morale della ludopatia.
Cos'è la ludopatia? E' una dipendenza come un'altra che, però, in certi casi ha rovinato famiglie, ridotte sul lastrico dal bisogno incoercibile di giocare, sperando di vincere, da parte di un suo componente. Da qui il conflitto fra uno Stato che lucra, attraverso le tasse, su codeste concessioni e la necessità morale di non apparire l'elemento favorente tale dipendenza. Riducendo il numero delle concessioni si riducono anche gli introiti. A mio modesto avviso fa bene Renzi a ridurre il numero delle concessioni, aumentando però nel contempo il prelievo fiscale su di esse. Se è immorale favorire il gioco d'azzardo (vizio evitabile), non sarebbe affatto immorale regolamentare la prostituzione, vizio inevitabile definito infatti "il mestiere più antico del mondo". Il suggerimento l'ho dato in precedenti post: creare luoghi lontani dagli spazi abitativi in cui chi vuole mettere in vendita la propria carne lo possa fare legalmente, dunque pagando le tasse, proibendo con pene certe e severe la prostituzione fuori da questi Luna Park del sesso.