Tassi interesse mutui, le “furbate” delle banche

Creato il 04 maggio 2012 da Mutuonews

tassi mutuo, i soprusi delle banche

Accusa del Ctcu: “Revisione unilaterale del tasso del mutuo”

Possibile che le banche contattino i proprio clienti per chiedere una revisione del tasso di interesse del mutuo? Non sarebbe consentito, eppure è proprio quel che accade in un mercato sempre più in crisi e zeppo di squali. La denuncia proviene dal Ctcu, il Centro Tutela Consumatori e Utenti. Numerosi i casi segnalati: oltretutto, qualora il cliente non cedesse alle richieste dell’istituto di credito, il contratto di mutuo verrebbe a decadere.

Per quanto ci è dato sapere“, si legge in una nota diffusa dal Centro tutela Consumatori e Utenti, “i consumatori interessati ci comunicano che i relativi solerti istituti bancari avvertono, che in caso di mancato raggiungimento dell’accordo di modifica del tasso, essi (gli istituti) sarebbero pronti a “recedere unilateralmente” dal contratto, applicando una clausola di cd “recesso ad nutum” inserita in contratto. Il CTCU ha verificato che tale clausola viene effettivamente inclusa in molti moduli contrattuali predisposti dalle Cassa Raiffeisen. Già in passato, e in più di un’occasione, il CTCU aveva chiesto alle stesse Raiffeisen (a mezzo della Federazione delle Casse Rurali-Raiffeisen) l’eliminazione di tale clausola, in quanto vessatoria“.

Viste le novità, il CTCU è già in azione per interessare della questione l’Autorità per la concorrenza ed il mercato (AGCM), attraverso sia una segnalazione di pratica commerciale scorretta (non è corretto minacciare il recesso in caso di non accettazione di un accordo chiaramente penalizzante per il consumatore), sia di valutazione del carattere di vessatorietà della clausola di “recesso ad nutum” a favore della banca (tra l’altro senza previsione di alcun giustificato motivo!). E non si esclude nemmeno l’avvio di una causa legale pilota davanti al Tribunale.