Secondo i pm, Findomestic (controllata per il 50% dal gruppo transalpino Paris Bas) ha utilizzato una forma di calcolo degli interessi diversa da quella prevista dalla Banca d’Italia. Ecco perciò che i tassi in taluni casi giungevano anche al 35 per cento.
L’inchiesta della Guardia di Finanza ha preso le mosse dalle denunce di alcuni clienti che si erano visti chiedere interessi cospicui. Sul rinvio a giudizio con ipotesi di reato di usura da parte dei giudici di Santa Maria Capua a Vetere è giunta già la protesta da parte dell’istituto di credito.
In particolare Findomestic Banca si è scagliata contro la consulenza tecnica richiesta dal pubblico ministero che, secondo quanto descritto dall’istituto di credito, presenterebbe in più punti degli errori di valutazione. ‘E’ evidente’ spiega Findomestic ‘che se nella Consulenza Tecnica del Pubblico Ministero richiesta si adottano modalità di calcolo differenti, anche il risultato finale del calcolo è differente. In particolare, è da sottolineare come il giudice non abbia tenuto in debito conto la perizia tecnica presentata degli avvocati di Findomestic Banca’.
‘Findomestic Banca si è sempre attenuta scrupolosamente alle regole vigenti in materia, per il calcolo del TEG e del TAEG’.
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