4 agosto 2014 Lascia un commento
Le esposizioni in realta’ sono molte piu’ di una, organizzate tematicamente e in alcuni casi monografiche. Nella suggestiva cornice di una ex centrale elettrica, la Tate Modern s’erge su sei piani piu’ uno interrato. Se i primi piani assieme agli ultimi due sono riservati per bar, ristorante, bookshop e oggettistica varia, i tre centrali ospitano tutte le mostre.
Divisi a loro volta in due, i piani inferiori accolgono le mostre a pagamento mentre il resto e’ totalmente gratuito. Ecco un elemento importante. Da noi la cultura ha bisogno di fondi, pubblici ovviamente e ovviamente sperperati. Migliaia di persone impegnate a non si sa a fare bene cosa e a piangere ed inveire sulla loro incapacita’ gestionale che tutti quanti noi paghiamo col pretesto della "cultura", parola che in bocca a certa gente fa persino schifo.
Il Tate fin dall’ingresso ci fa sapere di vivere grazie alle proprie forze e domanda ai visitatori liberi contributi, offre ristorazione anch’essa utile al mantenimento della struttura e va giu’ pesante sulle mostre temporanee e monografiche e fa bene aggiungo io. E’ possibile contribuire facoltativamente con un leggero sovrapprezzo sul biglietto, soldi spesi davvero bene anche perche’ si sa come vengono usati, al contrario di quanto accade da noi.
Ora, non pretendo soffermarmi troppo sulle centinaia di opere esposte, tutte ben documentate, raccolte in stanze che focalizzano e illustrano il nesso tra il tema proposto e l’insieme storico o concettuale che le accorpa.
Con questi brevi riassunti, mi piace pensare di incuriosire abbastanza per una visita a dir poco doverosa ad uno dei templi dell’arte contemporanea.
Poetry and dream: Meta’ del livello 2 e’ dedicata alla poesia e ai sogni, interpretazione ampia e variabile che passa
Certo e’ che artisti come Dali’ danno il senso di quante dimensioni e stratificazioni posso esservi nel cosmo infinito del desiderio, del cuore o dell’ambizione.
Singole opere sensazionali, nel complesso la sezione piu’ debole del museo.
Completano Miro’, Ernst, Picabia, Picasso e Tanguy, tra gli altri s’intende.
Transformed Visions: Siamo al livello 3. "Umano, troppo umano"
In apparenza la sezione piu’ complicata, in realta’ curata splendidamente e percio’ sorprende in leggibilita’.
SEGUE >>>