5 agosto 2014 Lascia un commento
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Structure and clarity: Livello 4 o almeno la sua meta’. Forma e misura. Dall’ampiamento dimensionale del
Splendida esposizione nella sostanza e nelle opere, forse un po’ debole nella sezione dedicata al minimalismo, laddove perlomeno, vi potevano far parte una ben piu’ ampia gamma di rappresentanti per quanto sia chiaro, Albers, Pasmore, Stella o Donald Judd forniscono un’ottima rappresentanza della sezione in mostra
Energy and process: L’altra meta’ del quarto livello. Il punto di partenza e’ l’arte povera, il che dovrebbe da italiani
Ridefinendo il quotidiano attraverso la trasformazione dei materiali o il loro abuso, si tracciano nuovi confini o al contrario si focalizza l’attenzione su singoli punti. Meglio e’ quando vince l’estetica quindi l’esposizione nella sua accezione di Anti-Forma, trova il mio plauso e in fondo resta piu’ centrato nel soggetto. Non mancano Mertz e Kounellis del 1968 a farci onore ma non poteva mancare Fontana e Richard Serra per ribadire il concetto.
A margine delle grandi aree tematiche, vi sono spazi dedicati a singoli artisti, situazioni fuori contesto ma meritevoli di attenzione e di un loro ambiente dedicato.
Louise Bourgeois: l’artista francese vede qui esporre le sue carte, disegni che coprono l’intero arco della sua lunga
Umanita’ come atto di ribellione, madre e femmina senza confini, cosi’ come e’ senza confini la carnalita’ sia del maschio che del figlio, col corpo della donna che riceve e dona senza troppi limiti. Matite ed acquarelli, contrasto di linee forti con sfumature colorate eppure non c’e’ troppo distacco tra stili cosi’ diversi eseguiti in epoche tanto distanti della sua esistenza. Ampia la sezione dedicata agli ultimi lavori prima della scomparsa laddove la quasi centenaria Bourgeois, ancora domanda e ancora risponde sul senso ultimo dell’esistere.
Praticamente un solo lungo discorso che l’ha impegnata per l’intera sua vita.
Robert Mapplethorpe: l’uomo giusto, nella citta’ giusta con le conoscenze giuste. Forse il miglior cronista possibile
Oggi fa piu’ sorridere che scandalo, certo e’ che c’e’ da dargli merito di uno stile che sa anche essere essenziale ma non di meno carico di infromazioni. Meno efficace quando esplicito, resta almeno del sano divertimento.