Tattoo & slavery, what the modern trend is going to be: autoschiavitù.

Creato il 24 agosto 2011 da Tnepd

In una società improntata alla omologazione non meraviglia se una buona percentuale della popolazione abbiamo scelto di identificarsi  in simboli, forme e colori diversi. Ogni uno, per propria individualità, cerca l’espressione grafica che lo individui tra la massa, che lo faccia sentire unico, assoluto e distinto tra gli altri; ma anche gli altri hanno la stessa idea e così ci si ritrova con segni grafici più o meno simili, colori appannati e sbiaditi, forme esoteriche, di riferimento religioso o politico se non razzista, minimale e chi più ne ha più ne metta. La fiera del pacchiano o dell’omologazione mandriana. Mi si perdoni per quelli che hanno scelto questo sistema di espressione, ma come già detto in Miss Italia 2010 la tatuatura delle persone è paragonabile a quella che viene fatta ormai di consueto su tutte le bestie da macello. Espressione bestiale? No, umana, purtroppo della bestia uomo.

Va bene, ma che c’entra tutto questa critica per quelli che si tatuano? Nulla se non per il fatto che alcune aziende americane in accordo con il Pentagono, hanno messo a punto un sistema di riconoscimento tramite il tatuaggio elettronico/simbolico.
Molti ricorderanno il film “Atto di Forza” oppure “Star Trake” o meglio ancora la serie di “Matrix” dove ogni cosa è codificata, dalle quali si risale a tutto, così con questo nuovo sistema, appena visibile e impercettibile alla pelle umana, gli uomini del futuro prossimo avranno quello che hanno sempre sognato: un segno indelebile della loro personalità che sarà costantemente controllata e sottoposta a verifiche: cosa comperi, dove acquisti, chi frequenti, dove vai, come ti sposti, se usi l’auto anziché il treno o l’aereo, se vesti modelli alla moda o sei un barbone. Tutto sarà controllato.

Infatti la nuova era dei tatuaggi elettronici è così poco invasiva che utilizzando le nanoparticelle potranno avere il controllo completo di quanto i controllori vorranno verificare. Non ti comporti bene? Allora una piccola scarica elettrica, un blocco al conto corrente, oppure non potrai più accedere alla rete, e ti riporterà nella giusta via dell’omologazione. Si legge infatti: “Il ‘sistema elettronico epidermico’ si giova di circuiti elettrici molto flessibili composti di canali conduttori come serpenti che possono piegarsi e stendersi senza conseguenze sulle prestazioni. Il circuito ha la dimensione di un francobollo, è più sottile di un capello umano e rimane attaccato alla pelle per forza elettrostatica, non con la colla”. Ma anche quelli fuori dal coro, quelli non tatuati, saranno cercati e braccaticome bestie scampate dal gregge e verranno inseguite per imprimere loro il segno del potere, della bestia, direbbero i cattolici.

Purtroppo è la via che ormai moltissimi giovani e non hanno scelto come costume di vita, senza pensare e senza sapere ingenuamente che nel tatuaggio si celano segreti e trame molto più losche di quel che si crede. La gente fugge dalla omologazione coatta, ma se lo sforzo per non essere manipolati riesce, dall’altra parte la moda becera impone l’assuefazione alla massa tramite i simboli, i marchi, le frasi fatte che mai nessuno pronuncerebbe, forse perché ignoranti o forse perché non ci si arriva con la crapa, ma tant’è.

Una volta parlando con un amico mi disse che il tatuaggio è il ricordo di un evento particolare e che guardando quel simbolo poteva avere nella sua mente uno spaccato dell’evento…molto più reale e vivo di quanto non potesse fare la sua memoria. Strano, dissi io, perché anche i tatuaggi dopo anni che te li sei fatti perdono smalto, si slabbrano, si allargano, i colori migrano nei tessuti adiacenti e sottostanti e lentamente diventa una macchia. La mente per contro smussa gli spigoli dei ricordi più brutti, oppure tende a dimenticare/rimuovere quelli molto dolorosi, ma alla fine ciò che rimane è sempre un lato del tuo passato, bello o brutto che sia. Le due cose sono simili, mente o pelle, e nessuna delle due rappresenta vivamente l’esatta esposizione del momento vissuto. Tutto fluisce, dicono gli orientali.

Però non si tratta di ricordi, o di eventi, ma di manipolazione travestita da messaggi trasversali che inducano molti ad usare vestiti, modi di dire, pensieri comuni, frasi e simboli, tali che non si percepisce l’atto manipolatorio, alla fine anche i nostri amici più fidati hanno gli anelli al naso, alle orecchie, infilzato nella lingua o nelle parti intime. E le giustificazioni – sostenute dalle mode new ages, dal liberismo sfrenato, dall’opposizione alle tradizioni – condurranno per mano al uscio del macello tutti quelli che per ribellione hanno scelto l’unicità di essere se stessi, sposando invece la bestia che hanno voluto rifuggere.

Una bella consolazione essere mandato al macello con l’amico fidato, eh? Ma perché? Da dove nasce questa voglia inusuale e involutiva della popolazione ad essere marchiata a sangue? Domande assurde senza risposta, ma che lasciano intendere una cosa sola: l’autoschiavitù!


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