San Martino in Badia (Bz)
Il Mudeum Ladin al progetto Enigma
di Martina Calogero
Sono larghe 5 centimetri e alte 10 centimetri, le 334 tavolette enigmatiche in ceramica, o raramente in pietra, databili all’Età del Bronzo, tra il 2100 e il 1400 avanti Cristo, scoperte tra Italia settentrionale e area danubiana, di cui tutt’oggi non si conosce la funzione. Quattro di queste tavolette sono detenute dal Museum Ladin di San Martino in Badia e sono appena state fatte scansionare in 3D per il progetto “Enigma”, nato nel 2006 per censire, analizzare e decifrare i numerosi punti e segni, diversamente combinati, incisi sui misteriosi oggetti.
Lanciato da Aldalberto Piccoli, direttore del Museo Archeologico dell’Alto Mantovano a Cavriana (Mn), che da più di trent’anni studia le enigmatiche tavolette, il progetto interessa musei e ricercatori di dieci paesi europei. A Settembre 2010 è stato organizzato un convegno internazionale a Cavriana che ha coinvolto i più importanti ricercatori che hanno studiato le tavolette. Contemporaneamente, nell’ambito di “Enigma” è stato realizzato un corpus completo di tutte le tavolette enigmatiche finora note, descritte accuratamente e dotate di documentazione fotografica.
Il Museo Ladin di San Martino in Badia partecipa ad “Enigma” in quanto detentore di quattro tavolette, scoperte nell’area archeologica di Sotciastel a San Leonardo in Badia e risalenti a un’epoca compresa fra il 1600 e il 1250 avanti Cristo. Il Museo ha finanziato la loro scannerizzazione in 3D, eseguita da un’azienda specializzata di Brescia e terminata il 25 novembre 2010. La scansione contribuisce notevolmente al progetto poiché consente di sovrapporre, mediante un apposito programma, queste 4 testimonianze con altre provenienti da altre aree, paragonando le caratteristiche dei segni.
Parallelamente, il Museum Ladin contribuisce con i suoi reperti, insieme ad altri 34 musei, alla mostra “Enigma”, allestita al Museo archeologico dell’Alto Mantovano, che rimarrà aperta sino al 12 dicembre 2010. L’esposizione presenza 110 delle 334 tavolette enigmatiche oggi conosciute. Inoltre, nelle vetrine saranno esposti anche altri reperti proveniente dagli stessi scavi di questi enigmatici ritrovamenti, per offrire una contestualizzazione più accurata.
fonte: Archeorivista