GLI STUDIOSI DELL’UNIVERSITA’ DELLA CALIFORNIA HANNO RICREATO LA CANZONE PIU’ ANTICA DEL MONDO COMPOSTA 3400 ANNI FA. Il progetto è stato realizzato dopo la decifrazione e lo studio di una serie di antichi testi cuneiformi. La musica riprodotta, ci trasporta in atmosfere antiche e suggestive, mettendoci in contatto diretto con i nostri antenati mesopotamici. Che suono avevano le canzoni dei popoli della Mesopotamia? Grazie al lavoro di un gruppo di studiosi dell’Università della California, Berkeley, sarà possibile rispondere a questa domanda. La decifrazione e lo studio di alcune tavolette cuneiformi risalenti al 1400 a.C. ha permesso di riportare in vita gli antichi suoni che animavano il gusto musicale dei popoli mesopotamici. Il risultato è stata la creazione di un brano musicale rimasto inascoltato per migliaia di anni.
Non possiamo fare altro che proporre una traduzione italiana di una versione inglese semplificata del testo hurrita:
Verrò sotto il piede destro del trono divino,
e sarò purificato e cambierò.
Una volta che i peccati sono perdonati, non dovranno più essere modificati,
mi sento bene dopo aver compiuto il sacrificio.
Ho fatto amare la dea e lei mi ama nel suo cuore,
l’offerta che porto può coprire interamente il mio peccato,
con timore, ti porto olio di sesamo per mio conto.
La sterile può diventare fertile,
il grano può essere portato via,
lei, la moglie, si farà carico al padre (dei bambini).
Ella può dare figli a chi ancora non li ha avuti.
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Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org