Ben poco avrei da aggiungere alla recensione al buio, cioè scritta senza aver visto il film, qui postata nel pomeriggio. A parte che la pellicola non è un "corto" ma, come ha corretto Sartori, "è un quasi lungo", tra le cose da aggiungere in positivo segnalo il successo di pubblico, qualche centinaio di fidentini, e la scoperta di Paolo Baratta nella veste di "Paolino giornalista fidentino": strepitoso.
Per il resto, nell'insieme, tutti bravi questi nostrani attori improvvisati: che forza di natura, che istinto vergine. La scena iniziale con Claretta Ferrarini è super, come del resto il finale dove, finalmente, si capisce il perché di quel titolo: "te la do io la zebra". A proposito: come si dice "zebra" in dialetto fidentino?
In negativo, segnalo l'esagerato pistolotto iniziale del critico cinematografico della Gazzetta, al quale è seguito quello, sotto tono, di un Ivano Sartori che, stremato ma felice, se la tirava un poco.
Il film, che al di là del lavoro del regista, è anche frutto dell'autarchia generale in combinato disposto con la professionalità diLuca Laurini, che ha curato le riprese.
Insomma, il "quasi lungo" è un film pieno di ritratti di personaggi nostrani che non disdegnano, rigorosamente in dialetto, né il vino né una briscola.
Nel complesso una serata piacevole scandita da numerosi applausi a scena aperta.
(cp) http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane