"Te la senti di presentare un libro?"

Creato il 25 marzo 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1


Avere delle amiche insaziabili di libri e, frequentatrici abituali di librerie, è davvero una grande fortuna.E non lo dico senza giusta cognizione di causa, anche se, lo sarebbe a prescindere (una fortuna intendo).Tempo fa infatti, l'amica in questione, mi esordisce con questa domanda:"Conosci il cinema di De Sica (padre)?"Dentro di me rispondo e rifletto:"beh sì, abbastanza". E poi la voce mi esce per dire: "Sì, perché?".
Sapete le domande così dirette e dal nulla, a me mettono sempre un po' di ansia. Ma la mia carissima amica sa il fatto suo, e sa come mettermi alla prova sulla base della primissima reazione. Fatto sta che subito mi comincia  a spiegare il tutto...
Alla Libreria Ubik di Monterotondo, il 27 marzo ci sarà la presentazione del libro Di figlio in padre, di Manuel De Sica, e lei mi fa:"te la sentiresti di fare da intermediaria nella presentazione?".(pausa)E io:"io?".Senza che ve la sto a fare troppo lunga, sì, era rivolto a me l'invito.
Passato lo stupore misto, fin da subito, a grande sorpresa e gioia, dico sì. Dico sì perché, chi mi conosce, sa quanto io ami tutto ciò che riguardi "luoghi ed eventi" legati alla cultura. Il cinema, la musica e l'editoria per me sono all'ordine del giorno. E poi subito mi sono immaginata col sorriso stampato in faccia e l'emozione, mentre cerco di formulare qualche domanda che non sembri troppo stupida, all'autore. Figlio di Vittorio, del grande Vittorio, Manuel De Sica ha scritto questo libro, credo, un po' come "pratica del ricordo", ripercorrendo un viaggio a ritroso, attraverso memorie, aneddoti curiosi e divertenti (altri meno). Ma non è il solito libro scritto dal "figlio di"...perché qui fin da subito si capisce che l'autore ha intenzione di abbattere le distanze che separano quella pagine, dal lettore. Si sfiora fin dalle prime righe una certa intimità voluta, non forzata. Si sente il desiderio di ricordare (a se stesso e agli altri) il Vittorio De Sica non solo per il grande regista e attore che fu (uno dei più grandi!), ma anche per l'uomo che è stato.

E' come se, aprendo questo libro, si aprissero le porte a quegli anni e si entrasse in quella che fu la casa dei De Sica. La casa in cui vivevano Manuel, il fratellino Christian e la mamma Maria Mercader. Vittorio si divideva un po' qua e un po' la, dalla sua prima moglie Giuditta Rissone e dalla sua prima figlia Emi.
Non so se Manuel abbia voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe, oppure rendere omaggio al padre, per dovere, devozione, amore. Non lo posso sapere con certezza (glielo chiederò). Quello che vi posso dire è che nel libro, ogni pagina rimane viva ed equilibrata grazie ad una incredibile alternanza che fa dell'autore, non solo un narratore/testimone, ma anche grande critico, saggista e restauratore. Manuel è soprattutto un grande musicista, compositore di musica per film. E c'è nel libro un aneddoto curioso, nel quale Manuel racconta la reazione di suo padre all'acquisto della chitarra elettrica. "Questa tra due giorni la butti".
Insomma ce ne sarebbe da dire su questo libro (tornerò a parlarne), tanto che mi è venuta una gran voglia di recuperare tutti i film di/e con Vittorio De Sica. Per un po' vorrei dedicarmi solamente al cinema italiano.Sì, vorrei che l'orgoglio artistico e non solo, nei confronti del mio paese, riaffiori, piano piano. Nonostante io ami il cinema "tutto", credo esista una infinita serie di sfumature che, altrove non troverei. Parlo di ciò che contraddistinse il cinema italiano degli anni '50-60. Il rispetto delle storie di tutti i giorni. La verosimiglianza, poco trucco, niente effetti speciali. Solo una grande voglia di comunicare sfruttando le immagini e la magia insita nella natura stessa del cinema, il montaggio che crea l'illusione perfetta. Vorrei per un po' allontanarmi da oggi, provando a scoprire la gioia e lo stupore di chi allora in sala si lasciava travolgere dalla poesia di un bianco e nero. Dalla luce di un'alba, per girare la sequenza perfetta. -"Neorealismo ritrovato"-
Ogni volta che mi faccio prendere troppo da un libro finisce così...
Poi vi dirò com'è andata la presentazione. Nel frattempo, incrociate le dita per me e, chi può, è più che benvenuto, alla libreria di Monterotondo, il prossimo giovedì, 27 marzo, alle ore 18.
*Vorrei sottolineare che la mia gioia è doppia, dal momento che condivido questa esperienza con la mia compagna d'avventura, amica e collega, Alessia Grasso.E Grazie Ornella! (La famosa amica...)
#merdamerdamerda!

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