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"Dovrei andare" sussurro. "Scusa se sono rimasta così a lungo". "Aspetta un attimo". Meredith copre il cellulare con la mano. "E' stato un piacere conoscerti. Ci vediamo domani a colazione?" "Si, ci vediamo." Cerco di dirlo senza dargli troppo peso, ma sono talmente entusiasta al riguardo che saltello fuori dalla sua stanza e vado a sbattere contro un muro. Whoops. Non il muro, un ragazzo. "Oof" barcolla all'indietro. "Scusa, scusa! Mi dispiace così tanto, non sapevo fossi lì." Lui scuote la testa, stordito. La prima cosa che noto sono i suoi capelli -- e' la prima cosa che noto in tutti. Sono di un castano scuro e scompigliati, in qualche modo lunghi e corti allo stesso tempo. Ripenso ai Beatles, in quanto li ho appena visti ai muri della stanza di Meredith. Sono i capelli di un'artista. Capelli di un musicista. Pretendo-che-non-me-ne-importi-ma-mi-importa-veramente-capelli. Bellissimi capelli. "Tutto apposto, nemmeno io ti ho vista. Stai bene?" Oddio. E' inglese. "Ehm, Meredith abita qui?". Davvero, non conosco nessuna ragazza Americana che resista all'accento di un Inglese.
Mmmm... siete curiosi? Beh... sarà un incontro casuale quello della nostra protagonista? Ohoh