Titolo: Il più grande uomo scimmia del pleistocene
Autore: Roy Lewis
<<Uno di questi giorni>> disse papà <<ci chiederanno il permesso di scaldarsi al focolare>>.
<<E noi gli diremo: "Aria, straccioni!">> esclamò mio fratello Oswald.
<<Forse...> disse papà, pensieroso. <<O magari glielo permetteremo...a certe condizioni>>.
<<Mi piacerebbe avere un bel cucciolo tutto per me>> cinguettò William, il fratellino minore.
<<Non mettere in testa ai bambini delle idee cretine>> disse la mamma.
All'epoca eravamo un'orda piccola, decimata dalle perdite severe che ci avevano inflitto i predatori prima che papà portasse il fuoco giù dalla montagna. Suppongo che a cominciare la nuova vita fossimo circa una dozzina. C'era mia madre, a capo delle donne; ma avevamo anche cinque zie. Zia Mildred era una femmina grassa e sciocca, incapace di tirare un sasso con un minimo di precisione; in realtà apparteneva a zio Vania, che però l'aveva scacciata quando si era accorto che non era neanche capace di arrampicarsi sugli alberi. Zia Mildred aveva una ragione particolare per apprezzare il fuoco, che di tanto in tanto richiamava zio Vania tra noi, consentendole di tenere in piedi la finzione che fossero ancora compagni.[...]"
Commento: Soltanto un paio di giorni fa ho rispolverato questo romanzo, divertente e degno di essere gustato con calma, pagina dopo pagina. Inutile dire che, come ho letto sulla rete, il personaggio di Zio Vania sia davvero esilarante. Il libro racconta le vicende di una famiglia di uomini preistorici alle prese con nuove scoperte, l'esigenza di "cucinare senza essere cucinati e mangiare senza essere mangiati", la caccia, il matrimonio ed altro ancora. Aggiungete qualche riflessione sull'umanità, un pizzico di humour inglese e...buona lettura!!