so che è passato parecchio tempo dal mio ultimo intervento, una settimana intera, per essere precisi, e mi vergogno un po' di aver trascurato così il mio caro blog.
Purtroppo come spesso accade una serie di circostanze ha fatto in modo che io mi tenessi lontana dai miei impegni ufficiosi con il Georgiana's Garden.
La trasferta che mi è toccata la settimana scorsa è stata senz'altro responsabile, senza contare che è stata coronata da alcune incomprensioni con i miei colleghi che mi hanno decisamente demoralizzata e per diverso tempo sono stata così abbattuta da non avere voglia di fare nulla se non rintanarmi nel mondo della lettura, cercando di alienarmi alla realtà.
Detto questo comprenderete perchè abbia lasciato trascorrere tanto tempo tra un post e l'altro, arrivando a pubblicare di fila due Teaser Tueasdays.
Non per questo mi sento di condannare in toto il periodo perchè mi ha permesso di scoprire delle letture davvero molto valide ed è proprio per parlarvi di una di queste che sono qui oggi.
In viaggio verso di me è entrato a tutti gli effetti nella mia classifica dei libri del cuore, ricoprendo con orgoglio il quarto posto. La mia personalissima top5 adesso è così composta:
- Il giardino segreto
- I pilastri della terra
- Sugar Daddy
- In viaggio verso di me
- Oliver Twist
Potrei mettermi a raccontare la vicenda di ciascuno, alcune sono davvero spassose, ma non mi sembra la sede adatta, dopotutto questo non è un blog di libri.
Due dei titoli che ho scelto, il quarto e il quinto, sono indissolubilmente legati a due miei compleanni, entrambi regali dei miei genitori. Paradossalmente Oliver Twist arrivò proprio per spronarmi a leggere di più e si vedono i danni, considerando che In viaggio verso di me è il regalo di compleanno che ho scelto e mio padre mi ha intimato l'ultimatum: o te o i tuoi libri.
Io ho scelto i libri.
Ma le mie preferenze letterarie non sono materia d'interesse, ne discuterò volentieri con chiunque fosse interessato, ma non qui.
Qui voglio parlare di In viaggio verso di me, un romanzo che è stato davvero una rivelazione nel mondo di carta straccia che ci invade, un romanzo con una sua dignità di romanzo, una sua identità, una struttura e un contenuto. Di quanti altri si può dire lo stesso?
È arrivato in Italia probabilmente mascherato da romanzo per ragazzi dietro il paravento della classica storia on the road, e forse grazie a questa apparente cattiva interpretazione (mi viene da dirlo proprio leggendo il riassuntino sulla quarta di copertina) è approdato nel nostro Paese, come se fosse un romanzetto senza spessore. Come se il suo significato non fosse stato compreso, come nel film di Elizabethtown.
Non è vero.
In viaggio verso di me è molto di più del mero racconto di un viaggio, è la narrazione della crescita e anche della rinascita di una persona segnata in profondità da un lutto incancellabile e da cambiamenti ai quali non si può sfuggire. Amy e Roger e il loro Epic Detour, come da titolo originale, viaggiano attraverso l'America come tra le loro esperienze, il loro passato e le loro cicatrici, attraverso luoghi non necessariamente famosi a livello globale, ma indubbiamente scenari e paesaggi che costituiscono la costola dell'America, luoghi della cultura pop, non necessariamente di quella trash che siamo abituati a farci propinare dai media e dalla propaganda; ecco quindi che passiamo attraverso Graceland, la tomba del Re, ma andiamo anche a Yosemite, attraversiamo Wichita con il suo budino congelato e i suoi campi da golf e approdiamo a Louisville, conosciamo compagni d'avventura, caratteri e racconti di vita senza scadere né nel banale né nell'ordia di personaggi che a volte viene fatta da chi cerca di introdurre troppi caratteri tutti nella stessa narrazione.
E questo senza mai perdere l'amore per il viaggio, per la scoperta e per l'avventura, mantenendo un saldo doppio filo col proprio passato, espresso magari non in maniera pomposa e arrogante, magari anche solo con una gelateria, una scuola, una maglietta piena di sogni.
La capacità di questi due ragazzi, Amy Curry e Roger Sullivan, di incominciare il loro viaggio, la loro corsa alla conquista delle proprie esperienze, della consapevolezza della propria capacità di scelta e la determinazione nel volersi sobbarcare anche delle conseguenze è ammirevole.
Credo che nessuna campagna americana per la politica, il turismo o una vita consapevole possa essere migliore di In viaggio verso di me.
Un libro dove ci si riesce a identificare con chi lo popola senza voler uccidere la protagonista o fare a fette l'eroe è già tanta cosa è già tanto, ma quando non c'è un solo punto in cui viene voglia di saltare una riga, girare la pagina, cambiare un carattere o arrivare in fondo è un'opera d'arte. Un libro dove si parla della propria realtà senza indorare la pillola, riuscendo comunque a farla apparire magnifica come un mondo di fiaba è da realizzare in oro e platino e dove finalmente i protagonisti parlano la nostra lingua senza ricercatezze stilistiche che stonano come l'arancione sul viola, dove la musica di cui discutono è quella che tutti potremmo conoscere e le canzoni che ascoltano sono quelle che ciascuno di noi potrebbe trovare nel lettore mp3 di un suo amico dovrebbe ottenere i riconoscimenti che merita. Un libro dove Amy e Roger potremmo essere tutti noi è la pietra miliare di un'epoca. Io sono Amy, io sono Roger.
Perchè un libro dove si cresce, matura e sorride insieme ai suoi protagonisti non tanto per dire, ma perchè è vero è molto più di un romanzo, è un capolavoro e lo è tanto quanto altri titoli molto più esaltati, non lo considero inferiore né al Decamerone né ai Promessi Sposi. Non serve che sia un mattone di storia, di ricerca, di perfezione stilista perchè sia meraviglioso.
La grandiosità non sempre è sinonimo di grandezza , così la semplicità può nascondere le più profonde e inaspettate emozioni. In In viaggio verso di me le emozioni e le sensazioni sono graduali e delicate, ma non per questo meno toccanti, la conoscenza tra lettore e protagonisti reciproca e progressiva, sempre più profonda e quando arrivi in fondo, oltre all'empatia totale tra i due protagonisti che sanno sempre quando uno dei due è giù e non sempre hanno il coraggio di mettersi in mezzo, senti davvero la mancanza di questi due caratteri tanto comuni, tanto umani, tanto ordinari. Non credo nei superuomini alla D'Annunzio, a quanto pare neanche Morgan Matson.
Questa citazione che metto a seguire, purtroppo non mia =), interpreta alla perfezione il mio pensiero al riguardo, sebbene non sempre la condivida per tutti i libri in quanto un personaggio che invecchia in un libro ben scritto mi fa sentire vecchia a mia volta...
Personalmente amo i romanzi che scavano nella vita dei personaggi così bene da riuscire a renderli veri in ogni loro aspetto. Mi piace incontrarli giovani, per poi vederli maturare e diventare adulti. Mi appassiono alla loro crescita interiore, condivido con loro scelte, giuste o sbagliate che siano, e mi ritrovo a commuovermi per persone che non esistono, ma che per circa 300 pagine sono più reali dei miei vicini di casa.
Da
http://leggiamo.altervista.org/rosa_unfiorenellapolvere.htm
Io generalmente non consiglio libri al di fuori di quelli di approfondimento, ma questa volta ci tengo a farlo perchè In viaggio verso di me mi ha segnata, colpita, profondamente emozionata e fatta innamorare.
Ed è per questo che ho scelto di usarlo per il mio teaser.
Ecco a voi In viaggio verso di me.
Titolo: In viaggio verso di me
Titolo originale: Amy & Roger Epic Detour
Autore: Morgan Matson
Editore: Mondadori
Pagina della citazione: 182
Scheda aNobii
Una volta saliti in macchina tutti insieme, Drew ci portò sull'autostrada, diretti al Freddy's Frozen Custard.
- Frozen Custard? Budino congelato? - domandai, slacciando la cintura per stare più comoda e sporgermi in avanti nello spazio tra i sedili. Non avendo trovato parcheggio, avevamo lasciato la macchina in doppia fila e Drew era sceso a prenderci il dolce.
- È una cosa tipica del Midwest. - Roger si girò verso sinistra per rispondermi.
Io indietreggiai un po'. Non mi ero resa conto di essermi avvicinata tanto.
- L'ho assaggiato per la prima volta quest'anno. È tipo un gelato, ma più denso. Buonissimo.
- Però scommetto che il Twenty-one Choices è meglio. - Mi riferivo alla gelateria di Pasadena famosa per il suo frozen yogurt, con la speranza che la conoscesse anche Roger.
Quel nome lo fece sorridere. - Lo adoro.
Non sapevo se facesse lo stesso effetto anche a lui, ma a me tornavano in mente casa mia, la California, e la distanza che ormai ci separava.
Roger si spostò per girarsi meglio verso di me e sorrise. - Il frozen yogurt... Tu sì che sei una vera californiana.
Risposi al sorriso, poi cadde il silenzio.
Come al solito quando si viaggia l'argomento principale è la cucina. O si sta provando quella locale o si descrive la propria agli autoctoni.
E così nel mondo americano del commercio ecco che il piatto tipico può essere qualcosa che si trova nei fast food e le catene di supermercati cambiano da uno stato all'altro degli USA, è proprio un mondo a sé.
Spero di avervi fatto scoprire un pezzetto del grande mondo che In viaggio verso di me ha mostrato a me.
Grazie di aver letto
con affetto
Mauser