Teaser Tuesdays #93

Da Glinda

Buonasera gente, anche se settimana scorsa è saltato, ci tenevo a onorare il rituale del martedì, postando l'appuntamento con il Teaser Tuesdays, rubrica ideata dal blog Should be Reading che si tiene ogni settimana e a cui potete partecipare tutti seguendo le semplicissime regole in basso! E' bello far conoscere ai lettori nuovi libri offrendo loro un estratto, facciamolo in tanti!
Regole del teaser tuesdays:
  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


IL TEASER DI OGGI

Oggi condivido con voi un piccolo (non così piccolo) estratto di "Un messaggio per te. Forever Jack" che sto leggendo e non vedo l'ora di recensire!



Ricominciò a diluviare appena ci mettemmo in macchina per tornare a casa, stavolta con forti raffiche di vento. Rallentai perché la visibilità da scarsa diventò quasi nulla, e diedi un’occhiata allo specchietto retrovisore.La BMW scura di Colt era subito dietro di me, seguita da un gruppetto di altre macchine. A quanto pareva aveva deciso di seguirmi. Lo apprezzavo molto, ma mi chiedevo anche se avrei dovuto invitarlo a casa o se mi stava solo scortando. Argh. Tutta questa storia degli amichetti mi stava mandando fuori di testa. Non sapevo cosa ci si aspettasse da me, o meglio… cosa lui si aspettasse da me. Dovevo baciarlo e fargli credere che c’era qualcosa in più oltre a una specie di distorto senso del dovere? Non mi sembrava il caso. Non l’avrei mai fatto. Ma passare del tempo insieme a Colt aveva dato un senso tutto nuovo all’idea che avevo di uscire con qualcuno: era un oceano di aspettative inespresse e di malintesi oltre che di pressioni. Qualcosa era reale, qualcosa me la immaginavo e basta. Inoltre sapevo benissimo che prima di trovare il principe bisognava baciare diversi rospi. Non che Colt fosse un rospo…No, no, questo era Colton Graves, il migliore amico di mio fratello e anche amico mio. Però io ero stata decisamente chiara, sia quando avevo dichiarato esplicitamente che non ero pronta per una storia seria, sia con le mie innumerevoli osservazioni sull’amicizia. D’altro canto, avevo comunque accettato i suoi inviti. Varie volte.Lanciai un altro sguardo ansioso allo specchietto retrovisore, giusto in tempo per vedere che la cerata blu che prima avevo fissato con delle cinghie per proteggere le mie opere si era strappata da un lato e stava svolazzando oltre il bordo del cassone.Accidenti!Rallentai e misi la freccia per accostare. Sostare in autostrada era una cosa che detestavo, ma se la cerata si fosse impigliata nelle ruote avrei sicuramente fatto un incidente. E proprio mentre mi fermavo, mi sembrò che fosse successo quello che temevo. Da dietro arrivò il rumore come di uno strappo e il furgone sussultò.Spalancai lo sportello, uscii e la pioggia calda e battente mi inzuppò in un nanosecondo. Mi chinai a esaminare la ruota, ma poi sentii la portiera di Colton che sbatteva e alzai gli occhi: stava arrivando ad aiutarmi con una giacca a vento scura sopra la testa.«È incastrata, maledizione» gli urlai cercando di sovrastare il rumore delle raffiche di vento e delle macchine che passavano, poi diedi un calcio allo pneumatico con la sneaker bagnata.«Mi sa che dobbiamo togliere la ruota, come per cambiarla.»Annuii alle parole che mi stava gridando: lo pensavo anch’io. «Ho un cric nel retro.»Mi girai per andare a prenderlo mentre Colt provava a tirar via quello che poteva della cerata dalla ruota, e vidi una Jeep Wrangler grigia metallizzata che rallentava e accostava più avanti nella corsia d’emergenza. Fece marcia indietro per avvicinarsi a noi. Ero felice di non essere da sola. Sulle prime non uscì nessuno. Incrociai lo sguardo di Colt ed entrambi facemmo spallucce.Ero zuppa, e il vento era sempre più gelido. Presi cric e manovella, ma mentre giravo intorno alla macchina vidi la portiera della Jeep che si apriva. Una lunga gamba, avvolta in un paio di jeans e in stivali da biker neri uguali a quelli che avevo marchiati a fuoco nella memoria, spuntò dall’auto e atterrò sull’asfalto più o meno nello stesso momento in cui il mio cuore si schiantò a terra. E forse, visto il suono metallico, insieme al cric.Non stava succedendo davvero.I miei occhi risalirono fino alla camicia verde oliva che, non solo stava diventando marrone per la pioggia, ma si stava anche attaccando al corpo che rivestiva. Proseguii con lo sguardo lungo la mascella ricoperta da una barba incolta che sapevo di conoscere, fino alla visiera di un berretto da baseball sotto cui potevo solo intuire i due occhi che non riuscivo a scorgere.«Dimmi che non sto vedendo quello che sto vedendo» disse Colt accanto a me, improvvisamente arrabbiato.I miei occhi scivolarono di nuovo lungo quella figura fino agli stivali che si stavano avvicinando. Cercai di ricominciare a ragionare. Non mi ero immaginata quella scena un migliaio di volte? Certo, magari non in una piazzola dell’autostrada, ma non avevo già provato le mie battute davanti allo specchio come una povera scema?E invece niente.Mentre gli stivali avanzavano, io avevo la testa completamente vuota. Quegli stivali li ricordavo bene, di fronte al mio caminetto dopo un diluvio proprio come quello. E mentre l’acqua continuava a scendere a fiumi su di me, non riuscivo ad alzare lo sguardo. Me ne stavo lì, e basta.


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ASPETTO I VOSTRI TEASER!