Teatri di confine

Creato il 20 agosto 2010 da Pim

C’era una volta la poltrona di velluto rosso, l’intimità complice di un palco, il foyer per la mondanità. C’era la compagnia stabile che non tradiva mai e allestiva sempre un buon spettacolo; oppure registi e testi impegnati, con una messa in scena un po’ provocatoria, che non coglieva il pubblico del tutto di sorpresa. C’era una volta, neppure poi tanto lontana, in cui si andava a teatro così, compresi in un impalpabile bon ton, con un abito da mezza sera, sensibili all’abbassamento di voce della prima attrice o rapiti dal guizzo istrionico del mattatore.

Naturalmente i classici e le novità continuano ad andare in scena; ma il teatro che si pone l’obiettivo di essere specchio del mondo che abitiamo e strumento per comprenderlo, oggi non può che riflettere e rappresentare la nostra realtà nel suo continuo mutamento. Un teatro che permetta una molteplicità di punti di vista, senza gerarchie. Dunque l’incrocio delle culture e la ridefinizione dei confini, la mescolanza dei generi, l’uso non convenzionale dei luoghi e degli abiti. Sono le carovane e i furgoni di saltimbanchi provenienti da dietro l’angolo oppure da posti lontanissimi, le esibizioni comiche tra giocoleria e acrobazie aeree, i cantastorie con i loro racconti d’osteria, i viaggi fisici e quelli sonori. È la passione per l'arte di strada, l'orgoglio di antichi mestieri e tradizioni, con la vita racchiusa tutta in un baule. E in un paio di pattini a rotelle.

Teatri di confine: 2 luglio - 1 ottobre 2010


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :