Stavolta ho voluto divertirmi con il teatro. Ho scritto un testo quasi surreale, dalle atmosfere rarefatte, con un'ampia gamma di registri e toni. Il risultato è questo: Cronache spoglie di uno psiconauta. Cos'è uno psiconauta? Ad onta del nome che parrebbe richiamare in linea diretta i manicomi et similia, la psiconautica è una scienza che studia i fenomeni psichici durante la fase di delirio o di alterazione dei sensi di un soggetto, alterazione spesso indotta artificialmente da sostanze psicoreattive. Non è il nostro caso in senso stretto. O forse sì, nel senso che sempre di una situazione di delirio si tratta, in cui lo spirito, la psiche naviga errabonda, deformando lo spettro di interrelazione con chi ci circonda, quasi in un'altra dimensione rispetto alla realtà fisica. Cronache spoglie prosegue la scia di "Tutta colpa della libertà" per un teatro non solo da recitare, ma da leggere. Ecco lo "strillo" di quarta: "una tragicommedia o, forse, una meta tragedia in cui Adelmo e gli altri comprimari, alla ricerca di complicati equilibri relazionali, sono costretti a fare i conti con la propria coscienza e con le proprie passioni, intersecando la narrazione a stridenti contrasti di spiccato freudismo, in cui la follia non è mai tale o fine a se stessa.Nelle sequenze, dinamismi ancorati alla fissità della scena, si alternano momenti di ilarità pura, frammisti a schegge di sofferenza alienante ed a momenti di puro sconforto. E’ un testo che porta a riflettere lo spettatore, coinvolto e costretto, come un inutile deus ex machina, ad assolvere o condannare i protagonisti di una quotidianità esasperata che si proietta al di là del palcoscenico. Nulla appare scontato in una trama che sa emozionare e rimane sospesa, catturata da un intreccio di matura drammaticità."La struttura del dramma è governata da metafore musicali, dal prologo (“Due battute per il “la”)sino alla cadenza ritmica della recitazione assegnata ai tempi (“Adagio ma non troppo” il primo tempo, “Andante ostinato” il secondo) che dividono le sequenze. Un’occhiata alla trama della piece. Adelmo è indifferente, cinico, dissoluto. Spregevolmente egoista.Disteso su un letto d’ospedale a seguito di un incidente, è assistito dalla sorella Laura, una schizofrenica. Vera o falsa non importa.Il migliore amico di Adelmo è Ermes, un ateo materialista, un gaudente, che nel vedere Adelmo immobile nel suo coma, matura una depressione paradossale, figurando tragicomici e parossistici istinti suicidi destinati a naufragare uno dietro l’altro.Ma Adelmo è vivo. Sente, ragiona, pensa, penetra sin dentro l’anima delle persone. Irene ha amato Adelmo e, forse, lo ama ancora. Lui l’ha tradita ed abbandonata più volte, arrivando a carpirle dei soldi e facendo fallire l’azienda del padre. E’ madre di un figlio, visita Adelmo e finalmente riesce a confidargli l’inconfessabile, a lui che è sempre stato freddo alle sue parole ed insensibile ai suoi sentimenti. Nonostante i tentativi di ridestarlo di Fusco, un medico sofferto ed enigmatico, Adelmo rimane nel suo mondo, sprofondato in quell’annegamento dei sensi che lo proietta in un limbo metafisico. Quando finalmente si risveglierà dal coma, Adelmo scoprirà di non aver più l’uso della parola. Balbetta frasi istintuali, apparentemente illogiche, oracoli filosofici, deliri poetici. Vive confinato su una poltrona che rappresenta il suo universo materiale, alternando fasi oniriche a ritorni amari nella realtà. Parla solo con Carminia, una cameriera anziana, sua complice, con cui divide le paure, l’incapacità di affrontare la vita come l’aveva vissuta sino a quel momento. Emarginato dalle figure genitoriali, Padre e Madre, assenti, immerse e confuse in un vortice di apparenze perbeniste e fregole mondane, Adelmo maturerà un proprio concetto di esistenza chiuso, introverso ed allo stesso tempo infinito, un algoritmo che dell’indifferenza può essere il principio, ma non la fine. Un’evoluzione al contrario quella di Adelmo. Non comunque, una involuzione. O, forse, nel senso dell’oltre, del puro noema, un’alienante visione eidetica del proprio vissuto.Darwin ne sarebbe rimasto angosciatoBy Michele Barbera
Teatro da leggere: “cronache spoglie di uno psiconauta”: in tredici sequenze e due tempi
Creato il 20 gennaio 2015 da MichelebarberaStavolta ho voluto divertirmi con il teatro. Ho scritto un testo quasi surreale, dalle atmosfere rarefatte, con un'ampia gamma di registri e toni. Il risultato è questo: Cronache spoglie di uno psiconauta. Cos'è uno psiconauta? Ad onta del nome che parrebbe richiamare in linea diretta i manicomi et similia, la psiconautica è una scienza che studia i fenomeni psichici durante la fase di delirio o di alterazione dei sensi di un soggetto, alterazione spesso indotta artificialmente da sostanze psicoreattive. Non è il nostro caso in senso stretto. O forse sì, nel senso che sempre di una situazione di delirio si tratta, in cui lo spirito, la psiche naviga errabonda, deformando lo spettro di interrelazione con chi ci circonda, quasi in un'altra dimensione rispetto alla realtà fisica. Cronache spoglie prosegue la scia di "Tutta colpa della libertà" per un teatro non solo da recitare, ma da leggere. Ecco lo "strillo" di quarta: "una tragicommedia o, forse, una meta tragedia in cui Adelmo e gli altri comprimari, alla ricerca di complicati equilibri relazionali, sono costretti a fare i conti con la propria coscienza e con le proprie passioni, intersecando la narrazione a stridenti contrasti di spiccato freudismo, in cui la follia non è mai tale o fine a se stessa.Nelle sequenze, dinamismi ancorati alla fissità della scena, si alternano momenti di ilarità pura, frammisti a schegge di sofferenza alienante ed a momenti di puro sconforto. E’ un testo che porta a riflettere lo spettatore, coinvolto e costretto, come un inutile deus ex machina, ad assolvere o condannare i protagonisti di una quotidianità esasperata che si proietta al di là del palcoscenico. Nulla appare scontato in una trama che sa emozionare e rimane sospesa, catturata da un intreccio di matura drammaticità."La struttura del dramma è governata da metafore musicali, dal prologo (“Due battute per il “la”)sino alla cadenza ritmica della recitazione assegnata ai tempi (“Adagio ma non troppo” il primo tempo, “Andante ostinato” il secondo) che dividono le sequenze. Un’occhiata alla trama della piece. Adelmo è indifferente, cinico, dissoluto. Spregevolmente egoista.Disteso su un letto d’ospedale a seguito di un incidente, è assistito dalla sorella Laura, una schizofrenica. Vera o falsa non importa.Il migliore amico di Adelmo è Ermes, un ateo materialista, un gaudente, che nel vedere Adelmo immobile nel suo coma, matura una depressione paradossale, figurando tragicomici e parossistici istinti suicidi destinati a naufragare uno dietro l’altro.Ma Adelmo è vivo. Sente, ragiona, pensa, penetra sin dentro l’anima delle persone. Irene ha amato Adelmo e, forse, lo ama ancora. Lui l’ha tradita ed abbandonata più volte, arrivando a carpirle dei soldi e facendo fallire l’azienda del padre. E’ madre di un figlio, visita Adelmo e finalmente riesce a confidargli l’inconfessabile, a lui che è sempre stato freddo alle sue parole ed insensibile ai suoi sentimenti. Nonostante i tentativi di ridestarlo di Fusco, un medico sofferto ed enigmatico, Adelmo rimane nel suo mondo, sprofondato in quell’annegamento dei sensi che lo proietta in un limbo metafisico. Quando finalmente si risveglierà dal coma, Adelmo scoprirà di non aver più l’uso della parola. Balbetta frasi istintuali, apparentemente illogiche, oracoli filosofici, deliri poetici. Vive confinato su una poltrona che rappresenta il suo universo materiale, alternando fasi oniriche a ritorni amari nella realtà. Parla solo con Carminia, una cameriera anziana, sua complice, con cui divide le paure, l’incapacità di affrontare la vita come l’aveva vissuta sino a quel momento. Emarginato dalle figure genitoriali, Padre e Madre, assenti, immerse e confuse in un vortice di apparenze perbeniste e fregole mondane, Adelmo maturerà un proprio concetto di esistenza chiuso, introverso ed allo stesso tempo infinito, un algoritmo che dell’indifferenza può essere il principio, ma non la fine. Un’evoluzione al contrario quella di Adelmo. Non comunque, una involuzione. O, forse, nel senso dell’oltre, del puro noema, un’alienante visione eidetica del proprio vissuto.Darwin ne sarebbe rimasto angosciatoBy Michele Barbera
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Gus (Bright Side #2) di Kim Holden
“You only get one chance at this circus called life. Don’t sit in the crowd watchin’ it happen. You jump right in and be the ringleader. That’s where you find... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Anncleire
CULTURA, LIBRI -
10 libri southern gothic che devi assolutamente leggere...
dopo il duplice listone sul cinema southern gothic (il primo qui e il secondo qui) e quello sulla declinazione in chiave splatter-gore dei suoi modelli, oggi... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Omar
CULTURA, LIBRI -
RECENSIONE: Dov'è finita Audrey? di Sohpie Kinsella
Buona lettura! Titolo:Dov'è finita Audrey? Autore: Sohpie KinsellaPagine: 180Prezzo: 16 euroEditore: MondadoriData di pubblicazione: 9 giugno 2015 Trama Audrey... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Bookland
CULTURA, LIBRI -
"Tenera è la Notte" di Francis S.Fitzgerald
"Sulla bella costa della riviera francese,a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano,sorge un albergo rosa,grande e orgoglioso. Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Michelap
CULTURA, PER LEI -
Jurassic World ( 2015 )
Venti anni dopo gli avvenimenti del primo Jurassic Park il sogno di John Hammond si è avverato.Jurassic World è un parco divertimenti a tema in cui vivono... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Bradipo
CINEMA, CULTURA -
Spiral (#GD Team 3) di Monica Lombardi
Un nuovo capitolo della serie GD-Team di Monica Lombardi. Il terzo. Dopo le vicende iniziali in Vertigo, le avventure di Nicole e Jamie in Nicky e Free Fall, e... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Junerossblog
CULTURA, LIBRI, ROMANZI