Teatro senza guida

Creato il 17 dicembre 2012 da Nonzittitelarte

di Franco Masala |

Devia Nucci Rancatore Antonacci Schrott Pollini Bolle Ferri Muti Abbado Kleiber. Non è la formazione della Nazionale della musica italiana (magari con l’inserimento di qualche straniero …) ma soltanto un elenco, peraltro estremamente parziale, degli artisti di fama internazionale che si sono esibiti nel corso degli anni passati con grande successo nel Teatro Lirico cagliaritano. E domani ? non sembra un altro giorno, come direbbe Scarlett O’Hara, indimenticata protagonista di “Via col vento”, ma al contrario pare di scorgere giorni e mesi nei quali potrebbero esserci né teatro né musicisti né spettacoli.

Incredibilmente il Teatro Lirico è senza una guida da mesi e al centro di faide anche interne e poco comprensibili per molti: tutto sembra ormai essersi avviato verso un limbo nel quale stanno “color che son sospesi”. Alla faccia del pubblico pagante che comincia a irritarsi, per usare un eufemismo, dato che non si vede alcuno spiraglio. Il recente “Fidelio” sostituito alla prevista “Salome” di Richard Strauss ha visto vuoti plateali – è proprio il caso di dirlo … – ad ogni replica. E si trattava di Beethoven.
D’altra parte, la progressiva disaffezione del pubblico è, appunto, il risultato dei cambiamenti di programma all’ultimo minuto, o di artisti annunciati e poi sostituiti, è la conseguenza di una programmazione che stenta a trovare un’identità, in seguito a problemi che si sono frequentemente presentati in questo ultimo anno.

Finiti, e fortunatamente, i tempi delle tavole imbandite per il dopoteatro (dei soliti noti ?) pagate dal contribuente con sprechi evidenti, o la distribuzione del trimestrale gratuito a colori, pressoché inutile in quanto agiografico e celebrativo, il rischio è che non rimangano neppure i cocci sui quali piangere. Le riflessioni amare sono lecite, se si guarda con occhio imparziale alle vicende del Teatro Lirico cagliaritano, in balìa da tempo di vicende problematiche e proteste talvolta sacrosante, altre volte poco chiare. E diviene certamente doloroso intervenire su questi problemi tanto più da parte di uno spettatore assiduo della musica e del teatro da decenni e decenni.

Però, credo che occorra sottolineare anche altri aspetti per individuare i nodi da sciogliere. A tutt’oggi non c’è traccia del programma 2013 che consentirebbe di accedere al Fondo Unico per lo Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ concepibile l’idea che non si possa allestire nessuno spettacolo ? E’ possibile che la collaborazione, finalmente avviata e auspicata, con l’ente Marialisa De Carolis di Sassari e il nuovo teatro cittadino venga meno ? Certamente stiamo attraversando tempi grami e potrebbero far capolino altre priorità, ma è pensabile che la “prima industria culturale della Sardegna” (come si ama dire spesso) sia condannata a morte ?

All’inizio di questo 2012 ricordavo il film di Federico Fellini “Prova d’orchestra” (1979) dove un’orchestra indisciplinata vagava e litigava tumultuosamente per placarsi alla fine sotto la guida di un energico direttore. Tedesco. Solo un caso o la metafora dell’Italia di allora (o di sempre) che necessita di un “capo” che rimetta le cose a posto, qualunque sia il suo nome ?

Frattanto tutto il mondo si appresta a celebrare il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, “gemelli” nati entrambi nel 1813. Cagliari vorrà mancare all’importante appuntamento ?

16/12/2012

Franco Masala


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