Tecniche narrative tratte da alcune letture di Giorgio Faletti

Creato il 05 agosto 2015 da Pamelaserafino
 

Come si sa leggere aiuta a scrivere, non solo nel senso che si possono trovare idee nuove ma in quello più pratico del termine. Occorre fare attenzione ad alcuni aspetti della scrittura usata dagli autori, al loro stile per cercare di carpirne i segreti e all’occorrenza adattarli al nostro stile di scrittura ed usarli.

Leggendo uno dei racconti presenti nel libro di Giorgio Faletti, Pochi inutili nascondigli , dal titolo L’ultimo venerdì della signora Kliemann,  mi è capitato di soffermare l’attenzione  su due aspetti, uno riguardante la suspense, l’altro l’organizzazione della trama nel suo ordine temporale.

Il racconto narra la storia di una nobildonna tedesca in vacanza all’isola d’Elba vista dagli occhi del  giardiniere che si occupa di curare il giardino della bellissima residenza estiva, anche durante l’assenza dei proprietari. L’uomo Carlo Anselmi pensionato radicato nel paese, scandisce il tempo della vita della signora Kleimann dal suo arrivo all’isola fino al venerdì che segna l’epilogo della vicenda. Sarà lui attraverso un osservazione a distanza a segnare i tempi di esistenza della signora lungo le pagine della storia. E’ lui che decide che la conta del tempo partirà dal lunedì dell’arrivo della signora sull’isola e finirà il venerdì in cui svelerà il mistero di cui ha cominciato ad essere involontario testimone. L’autore, attraverso il filtro del narratore esterno e in secondo piano attraverso il personaggio di Carlo Anselmi, costruisce la trama scandendola lungo cinque giorni della settimana: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì. Il collegamento tra le varie parti narrative viene dato alla suddivisione dei paragrafi in giorni. Il materiale narrativo si dispone secondo un ordine cronologico lineare ben definito attraverso cui si inseriscono i balzi di Anselmi e del narratore in avanti e indietro nel tempo della storia. L’altro aspetto sui cui ho soffermato l’attenzione è quello della crescita della suspense nella parte finale del racconto proprio nel momento in cui sta per essere svelato il segreto della signora. E’ notte, Anselmi si avvina cautamente  dietro la finestra della stanza da letto della signora

“Il tratto fino alla persiana gli sembrò interminabile. Adesso il cuore era un tumb tumb tumb che dal petto si estendeva alle orecchie con un effetto stereo. Sembrava il rumore sordo della discoteca che stava sulla strada dell’Innamorata, quello che in agosto la brezza portava alle sue orecchie mentre stava a letto cercando di prendere sonno.

Cinque passi.

La luce fra le persiane socchiuse era una lama sul terreno. Si avvicinò cercando di immaginare che cosa avrebbe visto all’interno.

Quattro passi.

Forse avrebbe spiato Greta Kliemann mentre si spogliava per la notte e la vista del suo corpo di ultrasessantenne avrebbe cancellato per sempre l’immagine che portava tatuata nella mente, lei mentre emergeva nuda dall’acqua della piscina, con quei seni sodi e quel culo che pareva fatto con la pietra della cava.

Tre passi.

Forse avrebbe sorpreso la coppia stesa a letto intenta a scambiarsi tenerezze. Gli ritornarono in mente senza preavviso gli anni in cui con i suoi amici andavano a guardare le coppiette che si appartavano, con quel senso di mistero e di ansia che la scoperta di qualcosa di nebuloso e soprattutto ancora precluso comportava.

Due passi.

Si fermò, in attesa di un suono, un movimento, una voce che gli dessero il pretesto per andarsene da lì, di lasciar perdere quella storia ridicola che rischiava solo di fargli perdere il lavoro, se non addirittura di avere delle grane con i Carabinieri.

Uno.”

La tensione altissima viene creata dal rallentamento del ritmo narrativo attraverso la dilazione temporale segnata momento per momento dai passi del personaggio. Ogni passo serve ad allungare il tempo dell’attesa e nello stesso tempo non abbondona il lettore, ma lo accompagna con i pensieri del personaggio facilitando il processo di immedesimazione.