Maggio Fiorentino, una telecamera sul palcoscenico fa infuriare i sindacati
di Pier Francesco BorgiaSotto accusa la sovrintendente Francesca Colombo che però si difende: con quel monitor nel mio ufficio controllo il «core business» della nostra istituzione. I rappresentanti dei musicisti, però, avvertono: è fuorilegge
Nell’era in cui il «Grande Fratello» televisivo attira i giovani come il nettare le api, c’è chi ancora avverte disagio di fronte a una telecamera. Stiamo parlando dei musicisti e dipendenti del Maggio Musicale Fiorentino che non hanno gradito l’installazione di una telecamera a circuito chiuso piazzata proprio sul centro del palcoscenico. Tanto da far infuriare i rappresentanti dei lavoratori della prestigiosa istituzione musicale che così tuonano: «La sovrintendente spia illegittimamente i lavoratori, stile Grande Fratello». È il nuovo fronte di polemiche, a Firenze, tra la Slc-Cgil e i vertici del teatro.
Quella telecamera piazzata sul palcoscenico e direttamente collegata a un monitor nell’ufficio della sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Francesca Colombo, è proprio indigeribile. Il sindacato l’ha già diffidata e chiede che la telecamera sia rimossa. Nessun intento di spiare, replica la sovrintendente, «ci mancherebbe», si tratta di «una prassi, usata peraltro in tutto il mondo». «Ho lavorato per 13 anni alla Scala – aggiunge Colombo – e c’è un collegamento non solo con l’ufficio del sovrintendente, ma anche con quello della direzione artistica; e questo succede a New York come a Monaco di Baviera, e nei più prestigiosi teatri di tutto il mondo. Un sovrintendente vuole sempre avere il controllo di quello che accade sul palcoscenico: la telecamera punta esattamente sulla scena e sulla buca dell’orchestra, quindi è assolutamente un modo per essere sempre collegati con quello che è il nostro “core business”, chiamiamolo così, che è fare cultura e promuovere spettacoli sul palcoscenico».«L’altra sera, tra l’altro – conclude la sovrintendente – ho mostrato il collegamento anche al maestro Mehta e lui era felicissimo di questo». «Videosorveglianza illegittima dei dipendenti, vietata dalla legge», la definisce invece Paolo Aglietti, Slc-Cgil. «Noi l’abbiamo scoperto per caso, qualche giorno fa – spiega Aglietti -, la sovrintendente l’ha fatta installare senza dire nulla spiando così di nascosto i dipendenti durante il loro lavoro. Assurdo poi dire che nel mondo si fa così, evidentemente nel mondo non si applica la legislazione italiana».
Se la diffida non sarà rispettata e la telecamera rimossa, la Slc-Cgil annuncia che non resterà che adire alle vie legali. fonte