Gli occhi sono puntati sul cda di settimana prossima che oltre ad esaminare i conti del primo trimestre farà il punto sul dossier Metroweb. «Noi siamo sempre stati aperti a una collaborazione con le società di telecomunicazioni a partire da Telecom, ma fatevi dire da Tamagnini (a.d del Fondo Strategico Italiano, ndr) quali condizioni ha posto Telecom. Quando vogliono i tuoi soldi e però vogliono pure la maggioranza...» è il caustico commento del presidente di Cassa Depositi Prestiti Franco Bassanini a chi gli chiedeva se c'erano ancora margini di trattative sulla vicenda Metroweb.
Telecom è stata regina della prima parte di seduta in Borsa sulle attese per le mosse di Vivendi e alle indiscrezioni di stampa su suo un rafforzamento fino al 30% in Telecom. Agli analisti di Intermonte appare «poco probabile», mentre non sono «da escludere» arrotondamenti della quota. I colloqui in corso con Mediaset sul quadruple play (la piattaforma a cui ha già aderito Sky) inevitabilmente lasciano spazio alle speculazioni su un ingresso del Biscione nell'azionariato ma «oggi questo tema non esiste» sgombra il campo il vice presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. Il settore è però in fermento e, per esempio, si prepara allo sbarco in Italia di Netflix, la popolare piattaforma statunitense per il noleggio di film e la tv in streaming, che secondo indiscrezioni di stampa potrebbe arrivare entro fine anno.
A marzo l'ad di Telecom Italia Marco Patuano aveva aperto la porta a un eventuale sbarco di Netflix, riferendo in un'audizione in commissione trasporti alla Camera che Telecom Italia aveva «conversazioni in corso con Mediaset, con Netflix e con altri operatori». E proprio oggi Telecom e Huawei hanno completato il primo live test della tecnologia Lte Broadcast per la mobile Tv, che consente la fruizione di diversi contenuti in tempo reale.