”La crisi economica generale, e del settore dell’emittenza radiotelevisiva privata locale in particolare, non può giustificare – rileva Lorusso – il ricorso alla messa in mobilità di un numero così elevato di giornalisti. I colleghi della redazione giornalistica, in particolare quelli delle sedi periferiche, sono reduci da quasi due anni di pesanti sacrifici, con il ricorso alla Cig in deroga. La prima emittente locale d’Italia per indici d’ascolto ed entità di contributi pubblici ricevuti ha il dovere di affrontare le criticità di bilancio in modo non traumatico”.
”Il sindacato dei giornalisti – prosegue l’Assostampa – è pertanto pronto al confronto con l’azienda, a partire già dai prossimi giorni, ragionando di sacrifici nella sola prospettiva della salvaguardia dei livelli occupazionali, dichiarandosi fin d’ora indisponibile a qualsiasi intesa che implichi l’esodo anche di un solo giornalista. E’ altresì auspicabile un intervento concreto delle istituzioni pubbliche regionali, chiamate a farsi carico della crisi che colpisce l’editoria nel suo complesso, andando oltre le consuete ma inutili manifestazioni di vicinanza e solidarietà”.