Tema: 14 luglio 1789

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La data del 14 luglio 1789 è universalmente ricordata come il giorno nel quale scoppiò la Rivoluzione Francese. E' una data di comodo, gli avvenimenti che portarono alla rivoluzione erano iniziati molto tempo prima, ma la Bastiglia era uno dei simboli del potere regio, e data l’importanza dei simboli è ovvio che a entrare nella storia di prepotenza sia stato proprio il giorno in cui il popolo prese la fortezza. Luogo che in ultima analisi era qualcosa a metà tra un carcere di lusso e l’Hotel Royal Bastille, dove erano detenute o ricoverate solo sette persone, tra le quali due pazzi che vi trascorrevano una vita indubbiamente migliore di quella che avrebbero avuto se li avessero ricoverati al manicomio di Bicêtre, come accadde al marchese de Sade, il buffo omino squinternato che riuscì a farsi incarcerare e internare da tutti i regimi, dall’Ancien Régime in poi, più per le idee libertine e libertarie che infilava nei suoi scritti che per i libri nei quali raccontava di eccessi e nefandezze (di livello tale che non ebbe mai il coraggio di metterle in pratica del tutto, nonostante ci avesse provato in qualche modo).Lo stesso assalto alla Bastiglia fu un controsenso, non dettato dal bisogno di abbattere un simbolo della monarchia assoluta ma dalla necessità spicciola di procurarsi della polvere da sparo per i fucili che il popolo aveva rubato all’Hotel des Invalides. La fortezza non è nuova a essere coinvolta in episodi più teatrali che storici: ricordiamo quando, durante la Fronda, la terribilissima Mademoiselle de Montpensier, cugina del Re Sole, salì sui bastioni per cannoneggiare le truppe reali allo scopo di proteggere la fuga dell’uomo del quale era invaghita all’epoca, quel genio militare che fu il visconte de Turenne. Si parla tanto della presa della Bastiglia, dunque, del popolo, dei decapitati, delle cannonate, della carmagnola, del ça ira, della fine della monarchia ma... quasi nessuno si ricorda di una persona cui la famiglia d'origine impose vessazioni inusitate e pesantissime, che rinunciò al suo status di nobile privilegiato per appoggiare la causa dei più sfortunati; che, pur avendo saltato il fosso che separava il Secondo Ordine dal Terzo Stato, non rinunciò alla sua missione di proteggere la cosa più cara che aveva: quella in cui credeva; la cui vita si svolse sempre in bilico tra il capire e il non capire, in gran tempesta di pensieri ondeggiando: talmente confusa da non lasciare di sè nemmeno l'esatto ricordo storico su una presunta morte per tisi o da crivellazione di proiettili durante l’assalto alla Bastiglia. Questa anima bella, che ha guardato la Storia e le ha spernacchiato in faccia a lungo; talmente buona e semplice che a volte non capiva le cose più evidenti; una persona che è stata un faro nella notte per generazioni di gay, lesbiche, travestiti ma anche di mitomani e svariate personalità borderline.
Dedichiamo una prece e un pensiero commosso e riconoscente alla memoria di Oscar François de Jarjayes, già capitano delle guardie di Sua Maestà la Regina, poi colonnello della Guardia Nazionale. 

Mauro Melon


nel giorno in cui Il progetto di legge che apre alle nozze e all'adozione da parte di coppie gay è stato approvato definitivamente dal Senato francese.


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