Tema: Appunti sul fiume

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 Ho scoperto che Buenos Aires scorre accanto al Rio de la Plata, è un ferragosto piovoso di dieci anni fa e già pregusto le grigliate di carne e il dulce de leche, che da soli valgono il viaggio, l’ho letto sulla guida, e anche il tango e il café Tortoni, dove Borges costruiva le sue mappe visionarie.
E che gli italiani di terza generazione hanno in testa una specie di Italia metropolitana, per loro siamo tutti vicini di casa imparentati alla lontana, non importa se veniamo da Catania o da Cremona, e appresso a loro l’abbaiare degli indios fruttivendoli davanti alla stazione dei treni e i fantasmi dei dinosauri più grandi e feroci e affascinanti che hanno popolato il Sudamerica quando Adamo era ancora una palletta di creta, e appresso a loro la fila ordinata di coloro che aspettano il buquebus per Montevideo, uno dietro l’altro in ordine di arrivo senza accalcarsi, e appresso a loro le bande di bambini che prendono d’assalto il cassonetto di fronte al ristorante, ci trovano le ossa spolpate e avanzi di cocacola nei bicchieri di plastica, ma anche qualche boccone buono, e appresso a loro il mercatino della Recoleta dove gli oggetti confluiscono e si moltiplicano senza fine, e appresso a loro matricole e professori universitari che percorrono i corridoi portano sotto braccio il termos dell’acqua calda per il mate. 

E quanto può essere adrenalinico frequentare le librerie di Calle Florida, dove ogni sera si presentano due rapinatori, uno magro e uno grasso, per fare bottino dell’incasso e via di corsa, e appresso a loro il fiume di persone che attraversano Avenida 9 de Julo, ci provano in più riprese e ci impiegano diversi minuti, è una delle arterie più grandi del mondo da cui sgorga il traffico fluido e si riversa sui grattacieli che orlano il vecchio quartiere del porto, e appresso a loro, inseguiti dall’odore dell’asado cotto sulla brace, qui la carne costa meno del pane, piccoli giocatori di fùtbol che si passano la palla sulla piazzetta multicolore de La Boca, sognano il loro futuro nella squadra dei campioni, che il resto del mondo al suo confronto perde d’importanza. E appresso a loro al margine di Plaza de Mayo irrompono i desaparecidos, l’eco delle voci di tutte le mamme e le nonne orfane, e appresso a loro gli slogan del corteo delle famiglie che non hanno più liquidità, e appresso a loro i cartoneiros curvi sotto il portico dell’hotel che raccolgono i loro rifiuti differenziati per ricavarci qualche peso, e appresso a loro gli artisti di strada giocolieri mangiatori di fuoco ballerini di tango, che si esibiscono nello spazio di pochi minuti di fronte alle banche sprangate.
E di saper parlare la lingua della capitale federale, quando mi sentono azzardare le traduzioni simultanee si avvicinano tutti, per farsi quattro risate, e appresso a loro colonne di auto con i vetri neri che nascondono l’interno alla vista dei ladri e della polizia, e appresso a loro ronzii di colibrì che sfarfallano tra le piante cercando fioriture invernali nelle aiuole dell’ESMA, e appresso a loro giovani appena usciti a fiotti dal cinema che si riversano nei locali notturni di Puerto Madero, e appresso a loro i ragazzini con gli aquiloni a rincorrersi sulla distesa d’erba che cresce lungo gli argini del fiume, e poco distante dai finestroni nella grande mensa deserta dell’università, dove sorseggio il caffè, il Rio de la Plata con la sua liquidità torbida che trasporta pezzi scappati dalla foresta pluviale foglie semi troncoccodrilli galleggianti, li accompagna nel loro viaggio fino allo sbocco sull’Atlantico, dove potranno cercare l’isola delle paperelle di gomma e finalmente unirsi a loro.
Raimondo Quagliana

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