Svolgimento
Per me, in particolar modo, è stata un’esperienza emozionante. È la prima campagna di scavi alla quale partecipo, anche se lavoro a questo progetto da anni. Arrivare ad avere a disposizione un primo manufatto di una civiltà così antica, e la cui esistenza è stata fino ad oggi soltanto ipotizzata, rappresenta non solo un successo di enorme portata ma anche la motivazione certa che questo progetto va continuato e gli sforzi necessari al suo compimento vanno sostenuti, specie economicamente.La statua che abbiamo ritrovato rappresenta una figura antropomorfa, dalle proporzioni piuttosto approssimative. È alta circa quaranta centimetri dai piedi alla punta del copricapo. Le braccia sono aderenti al busto e paiono stringere un attrezzo curioso formato da un fusto circolare alle cui estremità sono fissate due punte ricurve verso il basso. All'altezza della sommità di questo oggetto poggia una fluente barba che circonda anche il viso della figura. Una prima analisi sul materiale di cui è composta la statua ha rivelato la presenza di solfato di calcio idrato - Ca[SO4]-2H2O - appartenente alla classe prismatica del sistema monoclino. Uno degli studiosi di biochimica archeologica aggregati alla spedizione, avanza l’ipotesi che possa essere il materiale indicato in alcune leggende come ghes, oppure jessoo. Al momento non possiamo che azzardare ipotesi, fare congetture, ma se non altro cerchiamo di circoscrivere al massimo l’orizzonte di senso in cui poter collocare questo manufatto. Un dio a noi sconosciuto? Chi propende per questa ipotesi usa come argomenti il fatto che l’averlo ritrovato intatto presuppone una accurata conservazione frutto di un culto; magari chiuso all'interno di particolari strutture che ne hanno acconsentito la salvezza. Questa versione però non mi convince: non abbiamo trovato resti di questa ipotetica struttura conservativa. Anzi, il fatto che vi siano evidenti tracce di erba fossile alla base della statua lasciano pensare fosse collocata in una sorta di giardino. Si tratta dunque al massimo di un dio agreste o di una raffigurazione di antenati da tenersi vicino come protettori della casa. Abbiamo ancora molto da studiare e da scoprire a tale proposito.Aggiungo alle note scritte questa mattina una postilla frutto di un entusiasmo che non posso trattenere. Nelle vicinanze della zona SC12, in quelle denominate con la stessa sigla alfabetica ma con i numeri 11 e 13, abbiamo ritrovato altre statue! Erano separate dalla precedente solo per un piccolo strato di terreno che non è stato complesso rimuovere. In tutto alla fine della giornata di lavoro abbiamo recuperato sette statue! La materia di cui sono composte è la stessa. Tutte rappresentano figure antropomorfe, ognuna con una caratteristica iconografica propria. Gran giorno questo 15 post-decimo 5478! Forse abbiamo dato il via ad un importante percorso di scoperta che ci porterà a sapere molte più cose degli abitanti di questo nostro pianeta intorno agli anni 2000! GM