Tema: Genova

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SvolgimentoGenova di sole e mare, di puzza di pesce e di pescatori che partono di mattina presto con le loro barche vuote, di personaggi unici che si incrociano tra le vie del porto antico, venditori di libri usati, musicisti, bambini e passanti diretti in chiesa. Genova che sa di vecchio e di nuovo, Genova grigia con le nuvole e rosa con il sole, Genova rumorosa e confusionaria.I capelli gli cadevano continuamente sugli occhi - non riuscivano a stare fermi – e quindi decise che non li avrebbe più rimessi a posto, avrebbe inclinato la testa per non trovarseli davanti. Giorno di pesca grossa la domenica, e al porto non vi era quasi più nessuno che armeggiasse con barche, corde e casse di pesce vuote; salutò con un gesto timido due ragazzi che litigavano su una lancia, pronta a salpare se avessero deciso chi avrebbe dovuto sciogliere gli ormeggi.Sistemati i capelli – con la promessa di non farlo più – si sedette su una panchina ed estrasse dalla tasca dei pantaloni un taccuino piccolo e dalla copertina nera, erano rimasti pochi fogli e lui decise che quel giorno li avrebbe utilizzati tutti, alle undici il porto si sarebbe riempito di genti: uomini e donne con una storia, bambini pronti ad ascoltare ed essere ascoltati, animali, luoghi, periodi. Poco lontano dalla panchina su cui era seduto, credendo di essere isolato, un prete parlava con dieci giovani che gli ponevano domande sulla vita e sulla religione che il vecchio praticava – Non capisco il quarto comandamento, perché dovrei onorare mio padre quando mi picchia col bastone? E come posso evitare di innamorarmi di una donna se questa è già occupata con un altro? – e l’uomo di chiesa non riuscì a trovare una risposta sufficiente a soddisfare quella voce che avrebbe continuato a porre domande su un Dio che non c’è e non ci sarebbe stato nemmeno per una morte ingiusta.
L’uomo stava in silenzio e ascoltava i suoni della città antica quando vide passare un altro uomo che cercava qualcosa per la donna che amava - quella donna per il cui amore avrebbe finito per uccidersi - e si sedette sulla panchina accanto, raccontando la sua storia – vivo nel terrore – disse – che lei possa un giorno decidere di abbandonarmi, fuggire, lasciarmi vuoto, e per il suo amore non smetto mai di cercare quelle cose che possano farle piacere, e forse m’illudo che un giorno lei s’innamorerà di me. Vivo nel terrore – si alzò e si mise in cammino, continuando la sua ricerca infinita. L’uomo rimase nuovamente solo, ma immaginò la donna di quello che se n’era appena andato e poi scrisse qualcosa nel suo taccuino. Scrittura veloce, imprecisa, in attesa.Dall’altra parte della strada lo scrittore vide una giovane che teneva una valigia e che, con passo deciso, si allontanava da un gruppo di donne che gridavano contro di lei – Va a rovinare la famiglia di qualcun altro! Tutti sanno chi sei e cosa fai! Vergognati! – e la giovane sembrava non fare caso a loro, ora che l’avevano costretta ad andare via da un’altra città sentiva di essersi abituata a scappare e l’avrebbe fatto ancora e ancora, fino a quando non avrebbe più ascoltato le sue passioni, perché non erano le città che lei amava, ma le persone, gli uomini, non erano i soldi che le interessavano.Lo scrittore si alzò dal suo posto e, soddisfatto, si allontanò da quel luogo colmo di storie, tutte diverse e degne di essere ascoltate, magari cantate, forse erano poesie che aspettavano di essere dette, suonate, rivelate.Si era fatto tardi e l’uomo, tornando a casa, si addentrò per le vie del porto antico, della città vecchia, e in una di queste trovò un ragazzo che stava immobile, gli occhi persi nel vuoto di un balcone chiuso, e immaginò la sua storia d’amore con una prostituta, ancora troppo piccola per conoscere la vita fuori dai letti su cui giaceva, che pensava ad altro piuttosto che a innamorarsi, e che con i sentimenti ci giocava fino a quando non era stanca, poi scappava. Lo scrittore cercò il suo taccuino in tasca, non riuscì a trovarlo ma non si fece domande e non tornò indietro a riprenderlo, forse era stata Genova ad averlo preso, gelosa dei suoi abitanti e dei suoi edifici antichi, Genova di pescatori assopiti, di donne in attesa, di ballate e di uomini che uccidono per amore, di fannulloni, blasfemi, soldati che tornano dalla guerra, di malati di cuore, nani e matti, Genova di nuvole dalle forme strane e di donne che volano su di esse, Genova di scrittori, di musicisti, di cantautori e di poeti. 


FO


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