Svolgimento
L’uomo stava in silenzio e ascoltava i suoni della città antica quando vide passare un altro uomo che cercava qualcosa per la donna che amava - quella donna per il cui amore avrebbe finito per uccidersi - e si sedette sulla panchina accanto, raccontando la sua storia – vivo nel terrore – disse – che lei possa un giorno decidere di abbandonarmi, fuggire, lasciarmi vuoto, e per il suo amore non smetto mai di cercare quelle cose che possano farle piacere, e forse m’illudo che un giorno lei s’innamorerà di me. Vivo nel terrore – si alzò e si mise in cammino, continuando la sua ricerca infinita. L’uomo rimase nuovamente solo, ma immaginò la donna di quello che se n’era appena andato e poi scrisse qualcosa nel suo taccuino. Scrittura veloce, imprecisa, in attesa.Dall’altra parte della strada lo scrittore vide una giovane che teneva una valigia e che, con passo deciso, si allontanava da un gruppo di donne che gridavano contro di lei – Va a rovinare la famiglia di qualcun altro! Tutti sanno chi sei e cosa fai! Vergognati! – e la giovane sembrava non fare caso a loro, ora che l’avevano costretta ad andare via da un’altra città sentiva di essersi abituata a scappare e l’avrebbe fatto ancora e ancora, fino a quando non avrebbe più ascoltato le sue passioni, perché non erano le città che lei amava, ma le persone, gli uomini, non erano i soldi che le interessavano.Lo scrittore si alzò dal suo posto e, soddisfatto, si allontanò da quel luogo colmo di storie, tutte diverse e degne di essere ascoltate, magari cantate, forse erano poesie che aspettavano di essere dette, suonate, rivelate.Si era fatto tardi e l’uomo, tornando a casa, si addentrò per le vie del porto antico, della città vecchia, e in una di queste trovò un ragazzo che stava immobile, gli occhi persi nel vuoto di un balcone chiuso, e immaginò la sua storia d’amore con una prostituta, ancora troppo piccola per conoscere la vita fuori dai letti su cui giaceva, che pensava ad altro piuttosto che a innamorarsi, e che con i sentimenti ci giocava fino a quando non era stanca, poi scappava. Lo scrittore cercò il suo taccuino in tasca, non riuscì a trovarlo ma non si fece domande e non tornò indietro a riprenderlo, forse era stata Genova ad averlo preso, gelosa dei suoi abitanti e dei suoi edifici antichi, Genova di pescatori assopiti, di donne in attesa, di ballate e di uomini che uccidono per amore, di fannulloni, blasfemi, soldati che tornano dalla guerra, di malati di cuore, nani e matti, Genova di nuvole dalle forme strane e di donne che volano su di esse, Genova di scrittori, di musicisti, di cantautori e di poeti.