Svolgimento
Abbandonata l’idea non mi restava che un’ultima possibilità.Qualche mattina dopo mi svegliai di buon’ora per essere più pimpante, pensai.Bussai alla porta. Un “avanti” venne dall’altra parte. Lo sapevo…una donna.Aprii e mi diressi alla scrivania. Si accomodi, mi disse indicando la sedia. Poco meno di trent’anni. Un velo di trucco e degli occhiali in celluloide le davano un aria semplice e trasgressiva. Una matita a fermare ricci rossi che cadevano sfiorando lo stetoscopio che le cingeva il collo. Sotto il camice una camicetta eterea di seta lasciava poco all’immaginazione.Tirai fuori i fogli delle analisi e li poggiai sul tavolo. La dottoressa li prese. Tirò un po’ giù gli occhiali, si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e cominciò a leggerli. Nella stanza solo il ticchettio delle sue unghie laccate che picchiettavano sulla scrivania. Forse tutte quelle immagini, quegli scenari delle riviste che avevo sfogliato nei giorni precedenti, ma questa trama io la conoscevo. Va bene, sospirò ad un certo punto. Può prepararsi dietro il paravento- diceva mentre calzava dei guanti in lattice.Continuavo a guardarla. La mia mente vagheggiante, l'odore di nylon delle calze, le mani smaniose. E le dita curiose tra le maglie.L’idea che fosse lei a dominare, che fosse una vera esperta sull’argomento mi stuzzicava. Sentivo che qualcosa stava cambiando.Mi sdraiai sul lettino e la visita cominciò. Si chinò per valutare meglio la situazione. Le sue mani erano calde. Mi scusi - sussurrai. Lei rise sorniona.Michele Reale