Svolgimento
Per leggere meglio l’ultima domanda indossò un paio di occhiali piccoli (le aste si perdevano sotto la capigliatura bionda), non è che non ci vedesse bene, voleva solo dare l’impressione di essere attenta alla questione posta. Gli occhiali fecero partire immediatamente risate dal pubblico alle sue spalle ma lei non riusciva a capire il perché, la domanda gli sembrava così difficile, insensata. L’uomo che le stava davanti aveva un sorriso che le dava non poco fastidio, ma non poteva certo litigare con il conduttore, aveva faticato così tanto per essere lì, doveva stare alle regole del gioco anche questa volta, e intanto pensava a tutti i debiti che dipendevano dalla risposta a quella domanda impossibile, e fece capire a tutti che lei di punto G non aveva mai sentito parlare, avrebbe potuto trattarsi di qualsiasi cosa, tutte e quattro le risposte le sembravano possibili. Il conduttore continuava ad avere quel sorriso, e lei avrebbe voluto alzarsi da quella sedia e dirgliene quattro – insolente e mascalzone che pretendi di conoscere le risposte a tutto solo perché le hai davanti, e poi tu, alla fine di questa serata comunque andrai via con dei soldi in tasca – e intanto pensava alla figlia che per quest’anno avrebbe dovuto rinunciare all’università, al marito rimasto a casa dopo la chiusura della fabbrica, alla madre che con la pensione minima riusciva a comprare solo da mangiare, quando si romperà qualcosa in casa o se ne farà a meno o si mangerà di meno per una volta. Le servivano quei soldi ma se quel maledetto pubblico continuava a ridere senza un motivo lei non avrebbe potuto concentrarsi. Sorridi, si diceva, fai finta di conoscere la risposta, e intanto guardava quelle quattro risposte e continuava a chiedersi dove avesse già sentito parlare di PUNTO G: è un centro di gravitazione universale, una zona femminile molto sensibile, l’epicentro di un terremoto o è il pulsante per attivare la bomba H?Ok, ormai era chiaro a tutti, lei di punto G non aveva mai sentito parlare, e quindi che fare? Chiedere aiuto al pubblico? Quello stesso pubblico fastidioso che rideva alle sue spalle, tutti esperti quando non si trovano sotto le telecamere, pensò.Il conduttore continuava a ridere – dovresti darmi una risposta – le ripeteva, e intanto una goccia di sudore le scese dalla fronte per perdersi nell’ incavo del suo mastodontico seno. Ok, facciamo scegliere a questo pubblico tanto esperto la soluzione!
Il pubblico, in effetti, tanto esperto lo fu, e l’istogramma non ebbe dubbi: zona femminile molto sensibile!
Lei guardò il conduttore mentre questo ormai cominciava a piangere e ridere contemporaneamente, idiota, pensò, e poi chissà dove si trova questa zona sensibile. In ogni caso, la accendiamo? Accendiamo, accendiamo (ma qui l’unica cosa che accenderei sono i tuoi capelli impomatati, pensava intanto, sprofondando dentro la vergogna di non conoscere ancora la risposta).La soluz… un attimo, sono al telefono con la regia, anche lì stanno ridendo come i matti, le vogliono fare i complimenti, mia cara signora, per la tenacia e il sangue freddo. Dunque, dove eravamo rimasti? La soluz…Eddai, smuoviti a finire la frase, non ce la faccio più – pensava la signora – la soluzione è…?La soluzione…Hai riso per tutta la sera come un matto e adesso perdi tempo in questo modo, idiota!La soluzione è…La donna si accasciò sullo schermo touchscreen, il suo cuore non ce la fece ad aspettare la risposta e così morì senza conoscerla.
FO