Temo

Da Silvia


Temo le mie labbra inerti e silenziose.
Temo i giorni bui pieni di paura e le grida strozzate.
Temo la pelle addormentata senza brividi.
Temo la casa senza musica e le scarpe con la punta quadrata.
Temo le gambe senza spinta, le guance senza carezze, le notti senza sogni.
Temo il vuoto, la dimenticanza, la distrazione d'amore.
Temo i piatti insipidi, i profumi dolci e stordenti, le primavere senza sole, il mare senza tempeste, il largo senza onde, la battigia senza risacca.
Temo i gatti senza fusa, gli uomini senza peli e senza cuore, i piedi senza solletico, i letti senza coperte.
Temo l'abisso visto dal bordo di una montagna, la pagina non scritta, la canzone non dedicata, il cappuccino senza schiuma.
Temo l'assenza ingiustificata, il giudizio affrettato, le equazioni ed i problemi geometrici.
Temo i calcoli, i numeri, il sudoko e lo spavento.
Temo le tue mani aride, la confusione, le luci al neon, le scarpe con il tacco a stiletto.
Temo la vertigine, il controllo smarrito, le giostre che girano, il sudore di notte, i tessuti maculati.
Temo il mare scuro, il lago melmoso, l'attesa senza nulla da attendere.
Temo i funerali senza lacrime, le serrature senza chiavi, i visi senza espressione, il cibo senza fame.
Temo le streghe e le profezie, i giorni stanchi, il camino senza fuoco, il fuoco senza legna.
Temo le verdure senza pane ed il pane senza sale.
Temo le notizie senza scampo, le malattie dei cari, un fiume del quale non vedo il fondo.
Temo il mio cuore che sbanda da un pò.