In questo album Bob sfodera la sua grande vena artistica di scrittore e musicista, tra blues, rock, country e folk.
Sembra un ritorno al passato, ma non lo è, con la title track che ha una durata di ben 14 minuti, che raccontano la tragedia del Titanic.
Nella su voce c'è la storia del rock e del mondo, ogni suo accento o inflessione è una stilettata nella comprensione dei brani e forse della vita, dimostrando una carica che il menestrello di Duluth ha ritrovato come in una nuova giovinezza!
Dylan ci regala un grande momento nel brano Roll on John, dedicato all' amico John Lennon, in cui racconta quei suoi ultimi istanti prima della morte.
Si tratta di un lavoro per me eccezionale, cupo nei testi, ma con un grande ritorno a sonorità del passato, come in Duquesne whistle, con la chitarra che ripropone il suono della sirena di un vecchio treno, in un sound fantasticamente country folk e la sua voce carica di disperazione che fa da contraltare al ritmo del brano.
Sì, questo è un disco di cui molto ci sarà da parlare, perchè man mano che lo ascolto ho sensazioni nuove e forse nuove intuizioni sulla sua comprensione....
Le canzoni contenute nell' album sono:
"Duquesne whistle"
"Soon after midnight"
"Narrow way"
"Long and wasted years"
"Pay in blood"
"Scarlet town"
"Early Roman kings"
"Tin angel"
"Tempest"
"Roll on John".
Video:Bob Dylan - Duquesne Whistle