Tempi di Eresia

Creato il 29 maggio 2013 da Elgraeco @HellGraeco

Bastano tre mesi, per scomparire. Parlo di vita online.
Perché la rete va veloce.
Nel mentre combatto nel mondo reale, minacce terrene. Robe che capitano a tutti, e che se lo volete sapere sottraggono tempo prezioso ai miei scritti, o al conflitto che ho con essi. Che serve anche quello.
Nel frattempo, non essendo sparito del tutto, tengo d’occhio la rete, lasciandomela scivolare addosso, il più delle volte.

Intanto, il mio blog è arrivato zitto zitto oltre la soglia delle seicentomila visite. Secondo certe statistiche stitiche. Il che significa che per WordPress le visite sono state molte di più.
I contatti superano il milione e due.
E tra un paio di giorni compie 4 anni. Che per un blog, sempre per il discorso accennato poc’anzi, è un’età veneranda. Quella della saggezza e della depressione, in cui ci si volta indietro e si decide di continuare a esistere, perché nessuno osi occupare ciò che io ho creato, se la vogliamo mettere su un piano epico.

Ma dicevo delle magagne online:

a) ancora a sparare bordate contro gli auto-prodotti.

Termine che aborro, infatti io mi definisco autore indipendente.
E comunque, la storia è sempre la stessa:

1) e gli autoprodotti sono incapaci a scrivere e bla bla bla
2) e non conoscono le magie dell’editing e bla bla bla
3) e si autoproducono perché non li produce nessuno e bla bla bla; che è un po’ come dire “single per scelta di altri”, e che riduce l’autoproduzione a pratica masturbatoria.

Ma noi lasciamoli dire, no? Stavolta mi limito a una grassa risata: AH, AH, AH!

****

Il Dolciniano che guarda i Blogger felici (ma quando mai?)

Ma questa è poca cosa. Come l’eco in un deserto. Si parlano addosso. Non mi infastidisce nemmeno.
L’unico problema è che c’è ancora chi li sta a sentire, ma stanno diminuendo anche quelli.

Ben altra è il riardere dell’Eresia Dolciniana della rete. Che è un fenomeno difficile da spiegare, ma inquietante.

Riassumendo: siccome in questo periodo molti hanno le palle girate perché non c’è lavoro, non ci sono soldi, la politica fa avanspettacolo anziché politica, stanno tutti a fustigare il prossimo predicando moralità, umiltà e povertà.

Come i Dolciniani.

Solo che, proprio come i Dolciniani, non si limitano a predicare, ma sfrantecano i maroni imponendo umiltà (mai parola più abusata di questi tempi), povertà e moralità.
A chi?
Ai blogger che peccano.

Io tra questi.

Hail to the King, baby.

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Come la impongono?

Lasciando commenti-papiro, che sembrano prolassi tanto sono lunghi, infarcendoli di provocazioni, consigli su norme comportamentali su come scrivere gli articoli e con quale tono, che servono a volare basso, e altre belle cosette che non interessano a nessuno. Visto che anche i blogger campano nella crisi, e anche loro hanno le palle girate.

E intanto, continuo a scrivere cose che vengono apprezzate. Strano, ma vero. Da indipendente, autoprodotto & masturbatorio, da individuo che non si lascia fare lezioni di morale (e di scrittura) dal primo che passa. Son ben coperto.

E così, per l’ennesima volta mi trovo a dover ribadire l’ovvio: questo è il mio blog. E ci scrivo come voglio io. E i Dolciniani non mi sono mai piaciuti. Non sono utili al prossimo.
Se non vi piace, non leggete.
Aprite piuttosto un vostro blog e tirate bordate lì, se volete.

Cazzo, quattro anni sono stati davvero lunghi. L’ultimo il più pesante di tutti.
Ora aggiungiamoci la lotta agli eretici, e il quadro apocalittico è completo. È questo, l’anno Mille dei Blog. Che per strani eventi coincide col compleanno di Book and Negative
Un po’ inquietante, e per nulla umile. Come detto poc’anzi.

Superato questo, non può esserci che una rinascita. Speriamo non occorrano cinque secoli, perché avvenga.

E ora, a Dio piacendo, vediamo di portare avanti quest’affare.


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