Riportiamo di seguito copia integrale del Comunicato stampa: Tempi Teatrali presenta Giuliett’ e Rome’Teatro Forma – Via Fanelli 206/1- Bari
Info-line: 3426639005
Inizio spettacolo: 19 Gennaio ore 18:30
Website: www.tempiteatrali.it
Il dialetto barese si è sviluppato gradualmente sulla base di un latino volgare che nel tempo si è modificato grazie agli apporti linguistici ricevuti dalle popolazioni straniere che si sono avvicendate nel territorio. Svevi, spagnoli, francesi, arabi e greci, hanno contribuito ad apportare modifiche all’idioma, caratterizzandolo soprattutto a livello fonetico.
Questa lingua nostrana, insieme ad un concetto profondo di interazione, è alla base della realizzazione del spettacolo teatrale “Giuliett’ e Rome’”, che andrà in scena domenica 19 gennaio al Teatro Forma per la rassegna teatrale Tempi Teatrali.
Prodotto dall’associazione culturale DiffèrAnce, che con Teatro Apulia cura l’intera rassegna teatrale, lo spettacolo nasce come un progetto di integrazione sociale, che ha per protagonisti, oltre agli attori professionisti della compagnia, alcuni ragazzi del centro storico di Bari, partecipanti al laboratorio “Giulietta e Romeo al confine della cultura”, svoltosi a Bari, nel loro rione, tra giugno e luglio 2012, che trasmette un messaggio importante, proponendo un finale sorprendente.
“Questa è un’idea nata dal fatto che io risiedo a Bari Vecchia, da tanto tempo – ha affermato il regista Francesco Brollo, originario di Venezia – e ho vissuto con fastidio la divisione che esiste tra la città e il proprio centro storico. Abbiamo provato a recitare una parte dello spettacolo di Shakespeare e abbiamo visto che ne usciva una cosa carina. Successivamente abbiamo partecipato con un promo realizzato tra gennaio e febbraio scorso e abbiamo ottenuto un budget per sviluppare il progetto, che nasce dal laboratorio sociale fatto prevalentemente per i ragazzi del centro storico. Questi hanno testato direttamente il dialetto degli attori, perché i portatori della lingua barese sono proprio loro, gli abitanti del borgo antico, mentre gli attori vengono tutti dalla periferia e dalla provincia. I ragazzi li hanno condotti nel percorso linguistico. Successivamente mi è venuta l’idea di realizzare uno spettacolo dinamico che avesse una parte cinematografica che interagisse con la parte recitata. Abbiamo realizzato lo spettacolo, siamo andati in scena e stiamo andando avanti”.
L’interazione è la vera protagonista di questo lavoro che racconta la storia sempre attuale dell’emarginazione sociale e dell’amore impossibile in un clima di odio tra famiglie rivali. Questa, sia a livello linguistico, con la traduzione in lingua barese del testo shakespeariano, a cura dell’Accademia “Alfredo Giovine”, che dell’inserimento di alcuni ragazzi del laboratorio, svoltosi presso il centro sociale “U’ Scaffuat”.
“Dal punto di vista artistico la cosa più bella è stata l’integrazione del dialetto, della lingua barese all’interno dell’opera e il messaggio di speranza che trasmette quest’opera. Ho riscritto il finale e Giulietta non si dà al dramma, non si suicida e non muore, ma lancia un bel messaggio di speranza che è la linea di tutto il lavoro”.