Meno male che sono venuti in mio aiuto questi Temple Of Baal, francesi zozzoni devoti ad un black/death mefitico ed oscuro come piace a me. Mysterium è il quinto disco di questi ragazzi e, mea culpa, l’unico che finora ho ascoltato, dato che non li avevo nemmeno mai sentiti nominare. Tuttavia, se le premesse racchiuse in questo Mysterium significano qualcosa, sono da approfondire prima di subito. 55 minuti di oscurità liquida sparata direttamente nei timpani, articolata in 8 tracce dalla durata considerevole ma che, attenzione attenzione, scorrono lisci come l’olio (capito Alkaloid?) tra sfuriate e momenti di introspezione quasi onirica, evocando paesaggi spettrali dove Chtulhu si mette in posa mentre un ispiratissimo Beksiński dipinge scenari di inconcepibile follia. Ad inizio anno restai fulminato dai Sulphur Aeon e a distanza di alcuni mesi mi si ripresenta sotto il naso una band capace di trasformarmi in un accolito devoto dei Grandi Antichi in presa ad un raptus di furore religioso e strane droghe. La battaglia per il podio di miglior disco death metal è aperta e la decisione non sarà affatto semplice.